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Quali professionalità cercano i siti che guidano la trasformazione digitale dell’informazione?

Creato il 05 marzo 2015 da Pedroelrey

Quali sono le pro­fes­sio­na­lità che siti come Buz­z­Feed, Vox, Quartz o Vice stanno cer­cando? Per quali set­tori (reda­zione, mar­ke­ting, svi­luppo e ricerca) e per quali pro­fili pro­fes­sio­nali? Molto si è scritto, e si scrive, sulla tra­sfor­ma­zione dei gior­nali, ma al di là delle ana­lisi e delle con­si­de­ra­zioni (posi­tive o nega­tive che pos­siamo fare) su alcune testate al cen­tro di que­sta tra­sfor­ma­zione come quelle citate, può essere dav­vero utile andare a guar­darsi le loro pagine dedi­cate alle “vacan­cies”, le posi­zioni aperte, dove si pub­bli­cano gli annunci per ricer­care le per­sone da assu­mere e da inte­grare nel pro­prio pro­cesso pro­dut­tivo. Giu­sto un’occhiata, niente di scien­ti­fico ma un po’ di dati ed ele­menti da appun­tarsi per fare qual­che con­si­de­ra­zione e magari, sti­mo­lare una discus­sione su que­sto argomento.

Buz­z­Feed

Della pagina “Careers” del cam­pione mon­diale della vira­liz­za­zione dei con­te­nuti (valu­tato 750 milioni di dol­lari e con 150 milioni di utenti mese) quello che col­pi­sce è la quan­tità e la varietà delle posi­zioni aperte (e paic­cia o no anche in que­sto si con­ferma una mac­china da guerra). Al momento di scri­vere que­sto pezzo sono 133 le “vacan­cies” dispo­ni­bili per tre­dici diversi set­tori, sia quelli “clas­sici” come Edi­to­rial, HR, IT, Sales e Admin ma anche Data Science (molto impor­tante in Buz­z­feed), Crea­tive Ser­vice o Busi­ness Operation.

Le sedi dei lavori sono sparse nel mondo: prin­ci­pal­mente per quella di New York (in tutto 70) ma anche per quella di Los Ange­les (28), Lon­dra (15) Syd­ney (11) e poi tutte le altre da Mexico City a San Paolo da Lagos a Hong Kong.

Le posi­zioni aperte sono in mag­gior parte richie­ste per la reda­zione: 54 vacan­cies (ovvero circa il 40% del totale) ma i set­tori “tec­nici” hanno un peso quasi pari­ta­rio, nel solo set­tore “Enge­nee­ring” se ne con­tano ad esem­pio 34, e in quello “Data Science” quattro.

Tra i pro­fili pro­fes­sio­nali ricer­cati per la reda­zione (Edi­to­rial) leg­giamo Enter­tain­ment News Edi­tor, Food Edi­tor, Food Sty­list and Recipe Deve­lo­per, Geeky Staff Wri­ter che non sono esat­ta­mente pro­fili clas­sici ricer­cati nelle reda­zioni dei media tra­di­zio­nali ma che cono­scendo anche solo mini­ma­mente la linea edi­to­riale di Buz­z­Feed sor­pren­dono fino a un certo punto. Più inte­res­sante notare ad esem­pio un Indi­ge­nous Affairs Repor­ter per la sede di Syd­ney «per espan­dere il team che si occupa delle news dall’Australia nella coper­tura dei temi legati agli abo­ri­geni e gli indi­geni delle isole dello Stretto di Tor­res» e un Paren­ting Wri­ter «Siamo alla ricerca di qual­cuno, full time e dispo­ni­bile a ini­ziare subito, per far cre­scere la nostra “paren­ting audience”, il che signi­fica coprire una vasta gamma di argo­menti, tra cui l’adozione, geni­tori sin­gle, omo­ge­ni­to­ria­lità, e altro ancora». Solo due esempi che la dicono lunga però sull’attenzione nello svi­lup­pare inte­ra­zione con comu­nità di inte­resse all’interno e oltre la pro­pria comu­nità dei lettori

Vox Media

Della pagina “careers” di Vox Media (valu­tato a fine 2014 circa 380 milioni di dol­lari) col­pi­sce in prima bat­tuta la cura gra­fica e la facile acces­si­bi­lità dal sito prin­ci­pale, pos­siamo anche con­si­de­rarlo un aspetto secon­da­rio ma è indice che c’è reale e con­creto inte­resse a inte­ra­gire con i poten­ziali can­di­dati (vogliamo sco­mo­dare la parola “rispetto”?), e sin­ce­ra­mente non mi sem­bra poco, ma su que­sto tor­nerò bre­ve­mente nelle con­si­de­ra­zioni finali. In que­sto momento le posi­zioni aperte sono circa 50 divise per i sei por­tali pub­bli­cati (tra cui The Verge, Vox.com, Eater e Sb Nation) e i undici sezioni ope­ra­tive (tra cui Adver­ti­sing, Cor­po­rate, Voc Crea­tive, Sales, Mar­ke­ting & Deve­lo­p­ment) la mag­gior parte per le sedi di New York, Washing­ton (dove ha sede Vox.com il pro­getto molto ambi­zioso di Ezra Klein).

Tra le pro­fes­sio­na­lità ricer­cate un  Data Visua­li­za­tion Repor­ter e un Gro­wth Edi­tor ma col­pi­sce quella ricer­cata pro­prio per la crea­tura di Ezra Klein, Short­form Edi­tor ovvero un edi­tor che dovrà inte­ra­mente dedi­carsi ai testi dalla forma breve per «model­lare e svi­lup­pare la voce di Vox su que­sto tipo di con­te­nuti» per­ché «Vogliamo creare la miglior risorsa per i con­su­ma­tori di noti­zie su qual­siasi piat­ta­forma si tro­vino, e abbiamo biso­gno di qual­cuno che ci aiuti nel curare, impac­chet­tare, e (sì!) aggre­gare il meglio che il web ha da offrire per avan­zare que­sta missione».

Quartz

La strut­tura di Quartz (una ini­zia­tiva edi­to­riale di Atlan­tic edi­tore sto­rico ma che da tempo sta pun­tando molto sul digi­tale) è rela­ti­va­mente pic­cola rispetto alle ini­zia­tive che abbiamo citato, ma essendo uno dei pro­getti più inte­res­santi e inno­va­tivi nel campo dell’informazione online (noi ne abbiamo par­lato qui) è inte­res­sante dare uno sguardo anche alla sua pagina delle posi­zioni aperte: dodici posi­zioni aperte in tutto di cui quat­tro nella reda­zione (il 25%).

Per le pro­fes­sio­na­lità cer­cate per la reda­zione è inte­res­sante leg­gere quello richie­sto alla vaca­cies pe ril Things Repor­ter «”Thing” è sem­pli­ce­mente il nostro ter­mine onni­com­pren­sivo per le sto­rie che spez­zano libe­ra­mente il tra­di­zio­nale for­mato dell’articolo per tra­smet­tere le infor­ma­zioni in moda­lità che fun­zio­nano meglio sul web. Lo svi­lup­pare que­sti nuovi metodi e tec­ni­che nar­ra­tive deve favo­rire gli altri ad usarli, è que­sto l’obiettivo di que­sto lavoro. Siamo alla ricerca di qual­cuno con un back­ground in uno o più di que­sti campi: svi­luppo web fron­tend, ammi­ni­stra­zione dei sistemi, sta­ti­sti­che, scienze dei dati, dise­gno, scrit­tura e archi­tet­tura dell’informazione. Non pre­oc­cu­parti se nes­suno copre tutto que­sto ter­reno. Stiamo costruendo una squa­dra a tutto tondo, con una gamma di espe­rienze. Facci sapere che cosa si dovrebbe aggiun­gere, com­prese le com­pe­tenze che non sono men­zio­nati qui».

Una nota: Lo abbiamo già accen­nato ma col­pi­sce come que­ste pagine siano, nella mag­gior parte degli esempi citati, molto curate, pia­ce­voli gra­fi­ca­mente, facil­mente rag­giun­gi­bili e “usa­bili” per il can­di­dato, anche nei det­ta­gli (ad esem­pio nell’accuratezza dei form) insomma è facile capire cosa si richiede e man­dare la pro­pria can­di­da­tura . Alcuni di que­ste testate hanno atti­vato account dedi­cati alla ricerca di per­so­nale come ad esem­pio VIce­Jobs su Twit­ter (quanti altri casi pos­siamo citare nei media tra­di­zio­nali?) . No, non sono aspetti secon­dari, è il segnale che l’interazione inte­ressa real­mente e che l’editore ha tutto l’interesse a met­tere il poten­ziale can­di­dato nella posi­zione migliore per espri­mere le pro­prie potenzialità.

Infine qual­che numero di testate tra­di­zio­nali, giu­sto per dare un ulte­riore raf­fronto: sulla pagina “careers” del New York Times ci sono (sem­pre nel momento in cui scri­viamo) 115 posi­zioni aperte, in quella “work for us” del Guar­dian sono 56 (sono le due testate prese a modello, giu­sta­mente, per le loro stra­te­gie edi­to­riali sul digi­tale). Se guar­diamo in casa nostra (certo, i con­te­sti sono di tutt’altro tipo) nella pagina del Gruppo Espresso o in quella di Rcs di posi­zioni aperte non ce ne sono, in quella di Mon­da­dori sono cin­que (quat­tro sono stage) in tutte e tre le pagine si nota però in bella evi­denza i form per le “can­di­da­ture spon­ta­nee”, una moda­lità di can­di­da­tura che invece non abbiamo tro­vato in molte delle pagine che abbiamo citato sopra di testate stra­niere. Vorrà dire qualcosa?

Ecco qui un elenco delle pagine delle “posi­zioni aperte” in alcune testate all digi­tal, tra­di­zio­nali e italiane:

Quartz

ViceMedia

Huff Post

Vox Media:

Buz­z­feed

Fusion

Digi­day

Upwor­thy

New York Times

Guar­dian

Gruppo Espresso

Gruppo Mon­da­dori

Rcs


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