Proponiamo un elenco completo degli esami consigliati durante la gravidanza, a cui sottoporsi sotto consulto del proprio ginecologo.
Di: RedazioneQuando si è in dolce attesa, occorre programmare – sotto controllo del proprio medico – quali sono i test a cui è necessario sottoporsi in questi nove mesi. Sarà il ginecologo di fiducia a indicarvi e prescrivervi – anche sulla base del vostro stato di salute – quali esami sono gli esami da eseguire e quali sono superflui. A tal proposito proponiamo un breve elenco di tutti gli esami che è possibile fare durante la gravidanza: spetterà poi al medico prescrivervi solo quelli adatti al vostro caso.
Primo trimestre
Beta Hcg: Ha lo scopo di misurare il dosaggio delle beta HCG (comunemente indicate come beta). Va eseguito subito aver fatto il test di gravidanza.
Test di translucenza nucale: Viene eseguito per verificare la percentuale di probabilità che il nascituro abbia malformazioni. Viene eseguito tra le decima e la quattordicesima settimana di gestazione.
Esami delle urine e del sangue: Test di routine, da eseguite una volta al mese, per verificare l’eventuale presenza di infezioni delle vie urinarie.
Test di Coombs indiretto: Se la donna ha il fattore RH negativo, questo esame deve essere rifatto ogni mese per determinare la compatibilità sanguigna tra madre e figlio.
Esplorazione ed ecografia transvaginale: Nel corso della prima visita dal ginecologo, per mezzo di una sonda a ultrasuoni nella vagina, si procede a un’esplorazione accurata. Durante la prima ecografia si può vedere per la prima volta il cuore del bambino (va fatta tra la sesta e l’undicesima settimana di gravidanza).
Ecografia morfologica ed ecodoppler: Attraverso la morfologica è possibile verificare in modo accurato a che punto è la gravidanza di verificare e controllare la morfologia del nascituro, per escludere la presenza di possibili malformazioni. Se la gravidanza è a rischio, ci si deve sottoporre alla morfologica una volta a trimestre.
Secondo trimestre
Bi-test e Tri-test: Si preleva un campione di sangue che viene analizzato per valutare la percentuale di probabilità che vi siano malformazioni e patologie cromosomiche. Vengono eseguiti dalla quindicesima alla diciassettesima settimana.
Ecografia ad alta risoluzione (o ecografia di secondo livello): Grazie all’uso di onde sonore prodotte da un apparecchio a ultrasuoni viene creata un’immagine nitida del bambino. Va fatta intorno alla ventesima settimana di gestazione.
Controllo dell’alfafetoproteina: mediante l’analisi di un campione di sangue, si scopre se siamo in presenza di un’eventuale quantità di AFP insolitamente alta, che sono un campanello d’allarme per malformazioni del tubo neurale o della sindrome di Down. Viene fatto tra la quattordicesima e la sedicesima settimana.
Test di O’Sullivan o curva e minicurva glicemica: Verificano la presenza eventuale di diabete gestazionale. Vanno eseguiti tra la ventiquattresima e la ventottesima settimana di gestazione.
Cordocentosi: Viene effettuato un prelievo del sangue fetale per verificare se vi sono o meno infezioni o anomalie cromosomiche. Va fatto tra la diciottesima e la ventesima settimana di gravidanza.
Amniocentesi e villocentesi: Si tratta di esami di diagnosi prenatale invasivi. Hanno lo scopo di verificare in tempi brevi la presenza di eventuali patologie cromosomiche del feto. Devono essere eseguiti tra la quindicesima e la diciottesima settimana.
Terzo trimestre
Ecografia: tra la ventottesima e la trentasettesima settimana.
Tampone vagino-rettale: dopo la trentacinquesima settimana.
Monitoraggio del battito cardiaco fetale: dopo la quarantesima settimana.
Fonte: “Style”