Twitter è più sicuro di Facebook? Probabilmente è vero il contrario: ogni social network ha una propria gestione della privacy degli iscritti ed esistono delle diversità, a volte significative. Allora abbiamo provato a capirne le caratteristiche e raccoglierle in questo post.
L’argomento è vivo e dinamico: le più importanti critiche mosse a Facebook riguardano proprio la privacy, è per questo che le modifiche tecniche sono all’ordine del giorno. Le preoccupazioni sono di 2 tipi: la gestione dei nostri dati da parte delle multinazionali e l’esposizione che questi hanno sul web e i rischi connessi. Quindi analizziamo alcuni fra i social network più utilizzati in Italia:
Facebook
Anche se l’ultimo azzardo dal punto di vista della privacy è stato un inquietante sistema di “riconoscimento facciale” automatico, c’è da dire che Facebook ha messo appunto un sistema di settaggio della privacy molto avanzato, dettagliato e di facile utilizzo (se consideriamo la complessità del social network). Questo fa di Facebook il social network più sicuro rispetto alle possibilità di condivisione che offre. Il problema semmai è un altro: sono poche le persone che hanno il tempo e la voglia di aggiornare i propri settaggi.
Twitter
Twitter ha due sole possibilità: condividere i tweet che scrivi soltanto con i tuoi contatti oppure con il mondo (di Twitter). In realtà Twitter non viene considerato un social network in senso stretto, piuttosto un servizio di microblogging, pensato per rendere quanto più possibile facile la condivisione dei brevi messaggi. Tuttavia, di recente, la FTC (Federal Trade Commission), ovvero l’ente statunitense a difesa dei consumatori, ha imposto a Twitter di stabilire e mantenere una chiara policy sulla privacy.
Badoo
Quando crei un account su Badoo il sistema ti chiede di inserire nome, sesso, indirizzo email, la città dove l’utente vive e la data di compleanno, tutte le altre info sono opzionali, ma consigliate. Badoo tende a costruire una community chiusa in se stessa: gli utenti possono guardare queste info e le immagini. L’accento è posto proprio sulle immagini, la maggior parte dei profili ha immagini chiuse in cui si destina l’accesso solo su richiesta. La gestione privacy è abbastanza buona e gli utenti sono messi in condizione di poter decidere in modo consapevole cosa farne, c’è però una questione dibattuta: l’età minima permessa è di 18, ma sono in molti a criticare la mancanza di controlli su questa norma e il pericolo per i minori che si iscrivono all’insaputa dei genitori.
Da notare: non c’è pubblicità in Badoo
FriendFeed
FriendFeed è una community abbastanza forte in Italia in cui sono presenti numerosi blogger assai attivi. Rispetto alla privacy è stata rilevata un’osservazione dagli stessi iscritti alla piattaforma: se sono collegato su Friendfeed ad una persona che ha scelto di tenere gli aggiornamenti di Twitter privati, vedrò tutti i suoi Tweet privati, anche se non siamo effettivamente collegati su Twitter. Una “svista” che dovrebbe essere perlomeno notificata agli utenti.
LinkedIn
Abbiamo già parlato dei rischi collegati al nostro curriculum online. Bisogna fare un scelta: condividere e aprirsi alla rete, compresi contatti vantaggiosi per la nostra carriera (magari iscrivendosi a Sicurnet), oppure chiudere il profilo, rendendolo disponibile ai nostri contatti, che dovranno essere selezionati con la massima cura. In ogni caso LinkedIn offre una funzione, facilmente raggiungibile, con cui ci mostra il nostro CV così come appare a chiunque lo visualizzi.
Alcuni opinionisti affermano che quello della privacy sui social network sia un falso problema: il web è fatto per condividere, quale problema di riservatezza potrebbe esserci?
Siete d’accordo con questa posizione?
Photo: P i c t u r e Y o u t h