Qualunquemente

Creato il 12 febbraio 2011 da Filmdifio

Cetto La Qualunque è...la summa dei difetti di un politico dei nostri giorni. Discesa in campo per fini personali, onde evitare pericolosi cambiamenti dello status quo ante. Cattolico per incoscienza, donnaiolo con coscienza. Nemico di qualsiasi "normale" abitudine al rispetto delle "norme". Welcome nel meridione corrotto e maltrattato, criminale e dilaniato. Antonio Albanese propone al pubblico cinematografico una delle sue maschere più riuscite, ideata per gli sketch televisivi. Non sempre il passaggio dal piccolo al grande schermo funziona. Ma produttori, registi e artisti stanno trovando le chiavi giuste per evitare scontati flop. Fandango, Giulio Manfredonia e, appunto, Albanese puntano sulla strada della costruzione, intorno al personaggio di La Qualunque, di una commedia dove caratteri, location, colori sono, volutamente, esagerati. Si ripropone il piccolo mondo dell'imprenditore truffaldino, sintetizzandoci dentro  tutti i vizi conosciuti (e amati?) dagli italiani e caricando sfumature e personaggi, in un quadro che si vorrebbe grottesco. Nei siparietti che ricalcano maggiormente le atmosfere già viste in tv, Albanese dà il meglio di sé, trascinandosi dietro la buona riuscita delle scene e delle battute e le risate del pubblico. Dove invece il timone vira di più verso ricostruzioni da commedia standard, ecco che la dimensione cinematografica, e l'effetto comico, vacillano. Si fanno strada sorrisi che, comunque, la bravura di Albanese e i suoi tempi comici riescono a strappare. Forse sarebbe stato opportuno un maggiore sforzo nel rendere ancora più grotteschi e marcati i personaggi e le situazioni portate in scena. Per il resto si tratta di risate amare, visto il momento politico, sociale e culturale vissuto dall'Italia. L'ignoranza, la corruzione, l'incoerenza di La Qualunque faranno riflettere? Poche speranze in tal senso.

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