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Quando a NY volevano costruire una centrale nucleare...

Da Madyur

Negli anni ‘60 mentre a Fukushima si stava trasformando una vecchia centrale a carbone in un moderno impianto nucleare , dall’altra parte dell’Oceano la società Con Edison si era lanciata in un’impresa storica : la costruzione del più potente reattore nucleare nel cuore di New York.

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Una storia vera che riemerge dagli archivi del New York Times con una visione di un immaginario futuro “Se”. Cosa sarebbe oggi se a New York se Harland C.Forbes , il presidente della Compagnia , fosse riuscito a convincere il Congresso che le preoccupazioni cittadine erano ridicole , visto che soltanto una o due persone finora sollevato questioni sugli effetti genetici delle radiazioni?. Chissà cosa sarebbe successo se un certo Sgr Katz non avesse organizzato la resistenza dei cittadini.

Certo bisogna dire che Katz era preoccupato non per gli effetti genetici, ma per la caduta dei valori dei terreni. Nel 1962 la Con Edison aveva costruito la centrale ad Indian Point , sempre nello Stato di New York. Ma il costo per far arrivare energia nella Grande Mela da Indian Point era di 75 milioni di dollari , 40% in più del costo del reattore , 175 milioni di dollari. Così si decise di costruire la centrale a Ravenswood , quella striscia di terra del Queens , che si affaccia direttamente sull’Hudson.

Il vecchio Thaler , il senatore, gridò il suo dolore “La mente dell’uomo non ha ancora inventato un mezzo meccanico che sia davvero a prova di incidente!”. I tecnici della Con Edison la pensavano diversamente. Lo scudo del reattore , una specie di igloo alto 50 metri e speso 20 centimetri , incapsulato in un altro strato di cemento , avrebbe certamente resistito a una fusione accidentale.

E’ lo stesso coperchio di Fukushima. Ma fu ancora il business a salvare Manhattan. Fatti due conti, l’acquisto fuori programma di un impianto del Canada si dimostrò un affare migliore. Ma non per questo la Con Edison rinunciò all’incubo di nuclearizzare New York. Nel 1968 propose nientemeno che una centrale nel sottosuolo dell’isola che allora si chiama del Benessere e oggi è Roosevelt Island.

Alla fine saltò anche quel progetto. Ma i tifosi del progresso ad ogni costo erano accontentati. Nel luogo dove doveva sorgere il reattore fu costruita una centrale elettrica nel 1965. Era la più grande del mondo. Ancora oggi la BigAllis , com’è soprannominata , serve il 25% dell’energia di New York. Pensate cosa sarebbe stato volare a New York e ritrovarsi un Fukushima tra i grattacieli.


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