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Quando civiltà non è sinonimo di sviluppo

Creato il 18 giugno 2012 da Italianoabangkok @BeingAndrea
  • Vi è mai capitato di vedere la stessa scena, praticamente identica tutti i giorni, e realizzare all’improvviso che si tratta ogni volta di qualcosa di straordinario a cui non avevamo prestato attenzione?

    Quando civiltà non è sinonimo di sviluppo
    Fermata BTS Chong Nonsi

    Quasi ogni mattina prendo lo stesso treno alla stessa ora dalla stessa stazione. Quasi ogni mattina vedo le stesse facce assonnate lottare per conquistarsi un posticino all’interno del vagone affollato. Quasi ogni mattina la stessa guardia che sorride ad ogni passeggero che varca l’ingresso alla stazione e lo stesso ragazzo che cerca di darmi la rivista gratuita in tailandese. Una routine che si ripete per me come per altre centinaia di persone.

    Ma oggi questa “ogni mattina” si è colorata di tinte diverse. Non mi riferisco ai colori di una mattinata dal cielo sereno con il sole che si riflette sulle facciate dei grattacieli e neppure al vestito verde ramarro della signora oramai in menopausa che a tutti i costi vuole fare la modella per una patinata rivista di moda. Non mi riferisco neanche al colore del rossetto della trans che come una qualsiasi altra impiegata è pronta per sedersi alla sua scrivania e rispondere alle telefonate dei clienti di una qualsiasi delle aziende di questo paese dove la diversità è vissuta con meno astio.

    Un passo indietro. Quella guardia sorridente. Anonima. La dovessi vedere in un altro contesto probabilmente non la riconoscerei. Forse non è neppure la stessa persona ogni mattina. Oggi ha fatto la differenza senza fare nulla di diverso da quello che fa ogni giorno.

    Quando civiltà non è sinonimo di sviluppo
    Bastone bianco per non vedenti

    Oggi la stessa scena, all’improvviso, l’ho vista e ho avuto l’ennesima conferma che la Thailandia, nonostante sia generalmente considerata come un paese in via di sviluppo, ha davvero molto da insegnarci. Uno dei tanti non vedenti che ogni giorno usufruisce gratuitamente del servizio BTS. Qualcuno, un passante qualsiasi, lo aiuta ad arrivare al cancello d’ingresso; qui la guardia sorride pur sapendo che il suo sorriso non verrà visivamente percepito e prende in custodia il non vedente; lo accompagna alla piattaforma ed attende che arrivi il treno; lo aiuta a salire nel vagone affollato; poi con la sua radiotrasmittente comunica al collega della stazione dove il non vedente deve scendere che sta arrivando qualcuno di speciale che necessita d’aiuto. All’arrivo la guardia, non la stessa ma con lo stesso sorriso, è già lì ad attendere. E così via di disabile in disabile, giorno dopo giorno, treno dopo treno. Un sistema semplice, fatto di premura in un paese dove le infrastrutture di certo non tengono in considerazione i diversamente abili, dove anche entrare in un ufficio pubblico con una sedia a rotelle può essere impossibile. Un sistema fatto di persone e non di leggi e norme.

    Ecco, oggi ho sorriso pensando che sono le persone a fare la differenza! Non sono i soldi del fatturato di un paese a dare a questo il diritto di mettersi su un piedistallo e sentirsi superiore. Siamo noi a fare la differenza! Oggi in realtà è un “ogni mattina” in cui mi sono sentito fortunato.

    La Thailandia non è fatta per turisti per caso: si deve scegliere di venire qui consapevoli di dove si è diretti!
    Andrea in Thailandia

    Posted 4 hours ago

    Tags: bangkok, thailandia, bts,


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