Alle superiori c'è stata la rivoluzione: leggevo Cosmopolitan che oh, è tutta un'altra galassia rispetto a Top Girl, con tutti i suoi "10 modi per farlo innamorare di te" e la moda da persone serie. Ascoltavo i Blink 182, quelli che hanno fatto il video dove correvano tutti ignudi, roba da vera dura. Madre mi aveva comprato la crema colorata e in più mi mettevo l'ombretto viola-lilla, perché la morosa di Alessandro mi aveva detto che il viola-lilla fa risaltare gli occhi verdi, e io ero mezza innamorata di Alessandro, quindi quello che diceva sua morosa era legge. Era un ombretto lucido, cremoso, dentro un'ape di Pupa (per forza).
E poi mettevo cose tipo questa:
Ce l'avevano tutti quelli fighi, ed era bello perché era l'unica cosa che costava poco in un negozio che vendeva roba che costava tanto. La mia divisa preferita: questa maglietta, pantaloni rosso fuoco (a zampa), cintura sottile con le borchie messa sui fianchi, fuori dai passanti dei pantaloni.
Mi ci sentivo parecchio figa così. Mi ricordo perfettamente che ero vestita così il giorno che ho limonato in bagno con Astolfo durante la lezione di tedesco (ho già raccontato questa storia).
Non è perché mi ricorda Astolfo - per carità - però a questa maglietta ci voglio bene, voglio bene al tatone indiano con la capoccia gigante e il pearcing al naso. Non posso più metterla perché è stata lavata talmente tante volte che ha una forma indefinita (il mio busto non è OVVIAMENTE più largo che alto) però non riesco a buttarla, e ad ogni cambio dell'armadio la tiro fuori, la guardo, mi perdo a ricordare un periodo in cui probabilmente stavo molto meglio di adesso e la rimetto lì.
Sono quelle cose che non puoi buttare: come la t-shirt degli esami della maturità anche se ha un buco, la prima cassetta delle Spice Girls anche se non ho più niente con cui ascoltarla, la bambolina alta 8 cm che mi ha regalato Fratello al mio primo compleanno.
Vorrei farci qualcosa: tagliare la facciona e attaccarla su un poster, su un'altra maglia, boh.
Poi però, correrei il rischio di pensare ad Astolfo ogni giorno.