Quando gli immortali morirono

Creato il 17 aprile 2014 da Dariosumer

Tra queste pagine abbiamo già parlato dell'immortalità degli dèiAnunnaki fosse in realtà una grande longevità che può essere attribuita al loro ciclo vitale nibiruano. Il concetto degli déi (o perfino dei semidei) come esseri immortali ci è arrivato dalla Grecia: la scoperta dei miti cananiti nella loro capitale Ugarit (sulla costa mediterranea della Siria) ha mostrato dove hanno preso l'idea i Greci.
Elencando le coppie di antenati su Nibiru, gli Anunnaki ammettevano che fossero morti da tempo. Nel primo racconto sul paradiso di Enki e Ninmha lei lo colpisce con malattie (per porre fine alle sue intemperanze sessuali) che lo portano quasi alla morte, permettendo che gli déi si ammalino e muoiano.
In effetti, l'arrivo stesso di Ninmha la dottoressa con il suo gruppo di infermiere ammette la presenza di malattie fra gli Anunnaki. Lo spodestato Alalu, ingoiando la virilità di Anu, morì avvelenato. Il malvagio Zu fu catturato e giustiziato.
I testi sumeri descrivono la morte del dio Damuzi, annegato mentre cercava di fuggire agli sceriffi di Marduk. La sposa Inanna Ischtar, ne recuperò il corpo, ma tutto quello che poté fare fu mummificarlo nella speranza di una resurrezione futura.
Vari testi parlano di Damuzi come residente degli inferi. La stessa Inanna Ischtar, recatasi senza essere stata invitata nel regno del mondo inferiore di sua sorella, fu messa a morte: "un cadavere appeso a un palo". Due salvatori androidi recuperarono il suo corpo e lo riportarono in vita con un pulsatore e un emettitore.
Quando il vento nucleare del male cominciò a soffiare verso la Sumeria, gli déi e le dee, né immuni né immortali, fuggirono precipitosamente in presa al panico. Il dio Nannar/Sin indugiò e rimase zoppo, la grande dea Bau di Lagash si rifiutò di abbandonare il proprio popolo e il giorno della calamità fu il suo ultimo giorno.
"Quel giorno la tempesta la portò via come se fosse stata una mortale", si legge in un testo delle lamentazioni. Nella versione babilonese dell'Enuma elish, che veniva letta in pubblico durante la festa per il nuovo anno, un dio di nome Kingu (omonimo del comandante della schiera di Tiamat) fu ucciso per ottenere il sangue necessario per la creazione dell'uomo.
In Sumeria la morte degli déi era accettata come il racconto della loro nascita. La domanda è: dove venivano sepolti?
Seguirà la storia della dea che non se n'è mai andata: "Nin.shu.ba.ad", "Nin.Pu.a.bi", morta sulla terra ma con DNA misto? Umano/Anunnaki...
Quando i giganti abitavano la Terra p.368-369 di Zecharia Sitchin

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