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Quando i bambini sviluppano una dipendenza da Ipad e videogiochi? – parte 2

Creato il 04 dicembre 2014 da Mamma In Oriente

Come promesso, dopo avervi parlato della mia personale esperienza con mio figlio e dei vantaggi che vengono riconosciuti all’Ipad nella prima parte, oggi vi parlo delle problematiche a cui, l’uso eccessivo di questo strumento tecnologico, può portare.

Essendo un mondo abbastanza recente, non vi sono ancora studi assolutamente certi e definitivi né sui vantaggi né sugli svantaggi, ma tutto è ancora aperto ed oggetto di studio e discussione.

I nostri bambini, la cosiddetta “generazione touch”, sono di fatto le cavie per gli studi che gli scienziati stanno effettuando. Senza farsi terrorizzare, è però utile conoscere e capire quali sono le principali accuse che si fanno ad Ipad, tablet e videogiochi.

Vediamole insieme:

- l’uso degli strumenti tecnologici in generale limiterebbe lo sviluppo delle capacità sociali dell’individuo, in particolare della comunicatività. Parlando dei piccoli utenti, i bambini sempre più sono chiusi nel loro mondo e prediligono spesso usare l’Ipad piuttosto che interagire con gli amici o uscire a giocare. Ne abbiamo esempi tipici ogni giorno sotto agli occhi quando per esempio al ristorante vediamo due bambini seduti al tavolo, ognuno con il proprio tablet, che non si rivolgono la parola per tutto il tempo. Secondo l’American Academy of Pediatrics ancora più dannoso sarebbe per la fascia di età da 1 a 2 anni, periodo nel quale ci sono importanti sviluppi nel cervello.  Parlando di periodo adolescenziale invece sempre più sono i rapporti fra coetanei attraverso i social piuttosto che di persona. Anche per noi adulti è ormai pratica diffusa mandare un messaggio su facebook piuttosto che telefonare o incontrare un amico. Credo che anche senza studi ancora certi, sia quindi innegabile la negatività in ambito sociale.

- La presenza fra videogiochi ed app di molti giochi violenti stimolerebbe l’aggressività di bambini ed adolescenti facendogliela considerare normale, legittima. In molti giochi poi una maggiore violenza viene addirittura ricompensata con premi. Molti gli studi che avvalorano questa tesi, ma c’è anche un’altra corrente di pensiero che vuole dimostrare che la criminalità minorile è diminuita fra gli adolescenti con la grande diffusione di videogiochi violenti perché l’adolescente sarebbe in grado di relegare la violenza all’ambito del gioco abbandonandola nel mondo reale. Mi viene però da pensare che più difficile sia questa operazione per i piccoli. Anche se, più in grande, è anche la critica che si fa spesso al mondo delle fiabe dove c’è sempre il cattivo. C’è chi dice che è controproducente per i bimbi e chi dice che invece in questo modo i piccoli hanno modo di metabolizzare e prepararsi alla realtà in uno spazio protetto.

- l’uso di Ipad e videogiochi sarebbe controproducente per la salute, soprattutto dei bambini, per quanto riguarda:

- la vista che ne risulterebbe molto affaticata così come avviene per un uso eccessivo della TV. Soprattutto il non fare mai una pausa sarebbe dannoso.

- il metabolismo, perché viene favorita la sedentarietà a discapito del gioco all’aperto o delle attività sportive con conseguente aumento della obesità infantile ed adolescenziale.

- qualità del sonno: uso di Ipad e videogiochi, soprattutto nelle ore finali della giornata, favoriscono la difficoltà ad addormentarsi ed un sonno agitato.

- l’esposizione al campo elettromagnetico del WiFi.

Mi sembrano abbastanza intuitivi i primi due e, piuttosto inquietante, l’ultimo. A questo proposito, pur non essendoci ancora conclusioni certe, i detentori di questa tesi consigliano perlomeno di disattivare il WiFi del dispositivo quando i bimbi giocano in casa.

- problemi di apprendimento. Se da una parte è vero che il bambino apprende le nozioni più velocemente perché lo fa divertendosi, dall’altro è vero che stando sempre con l’Ipad in mano, dedica molto meno tempo ai sistemi di apprendimento tradizionale. Questo si evidenzia comunque soprattutto in età adolescenziale quando i ragazzi trascurano compiti e studi per passare più tempo a giocare.

- problemi di concentrazione e attenzione: i bambini con l’uso dell’Ipad migliorerebbero quella che è la capacità di concentrazione a breve termine, ma peggiorerebbero quella a lungo termine. Non sarebbero in particolare in grado di impegnarsi per ottenere un obiettivo più difficile. Questo creerebbe in loro depressione, frustrazione ed ansia.

- dipendenza: secondo alcuni studi, il cervello di chi gioca ai videogiochi, rilascerebbe dopamina, un neurotrasmettitore responsabile della sensazione del piacere e coinvolto nel processo di dipendenza per esempio da sostanze stupefacenti. Per questo il bambino, quando gli viene detto di smettere dopo che ha giocato molto tempo, ha delle vere e proprie esplosioni di rabbia. Perché gli viene tolta una cosa che gli sta facendo provare molto piacere. Come nelle altre dipendenze, più si gioca e più si vorrebbe giocare. Non ci sono ancora studi certi, ma è proprio su quest’ultimo aspetto che mi voglio soffermare perché io posso dire che, nei momenti più difficili avuti in passato con mio figlio, la cosa che mi faceva più paura era proprio questa rabbia quando gli veniva detto che il tempo era finito. Anche recentemente ho avuto questo tipo di problema ed è vero che mi è sempre successo quando, per un motivo o per l’altro, lui aveva giocato più tempo del suo solito.

Pur in mancanza di studi che ne determinino la veridicità assoluta, sono nati negli ultimi anni termini che identificano questo problema come “dipendenza tecnologica”, “Ipad addicted”e “Net gaming” così come strutture che se ne occupano. Nel 2009 al Policlinico Gemelli di Roma è stato aperto un ambulatorio che si occupa di dipendenza da Internet e videogiochi.

Dato che la diffusione massiccia della tecnologia è recente, gli scienziati si basano molto sull’osservazione da parte dei genitori del comportamento dei propri figli. Qui vedete i risultati di un importante sondaggio condotto dalla Northwestern University sugli effetti positivi o negativi che i diversi tipi di media ( TV, computer, Ipad e smartphone, e videogiochi) hanno avuto sui loro figli. Come vi ho evidenziato in rosso, le aree dove si osservano le maggiori problematiche per TV e computer sono quelle sociali, di comportamento, del sonno e delle attività fisiche. Quando si parla di “mobile device” (tablet e smartphone) vengono interessate ulteriori aree e, quando si parla di videogiochi, gli effetti negativi investono tutte le aree indistintamente.

Quando i bambini sviluppano una dipendenza da Ipad e videogiochi? – parte 2
Dunque quali sono i segnali a cui dobbiamo fare attenzione noi genitori?

- quando il bambino piange e fa capricci (bimbo molto piccolo) o mostra un eccessivo nervosismo fino ad arrivare a vere e proprie esplosioni di rabbia (bimbo più grande) quando gli viene detto di smettere.

- quando non riesce a vincere in un gioco e reagisce o provando e riprovando con accanimento o, all’opposto, con pianti e frustrazione

- quando chiede di poter giocare con l’Ipad o con i videogiochi con molta insistenza

- quando il bambino continua a giocare anche se gli si propone un’altra attività divertente che prima gli piaceva.

- quando il bambino parla dei videogiochi o dell’Ipad anche quando non li sta usando.

- se il bambino quando vede l’Ipad o lo smartphone in giro per casa sente il bisogno di toccarlo e guardarlo

- quando si nota un comportamento oppositivo ed irritabile in generale. Comportamento che si placa quando arriva il momento di giocare con l’Ipad

Non è detto che in presenza di questi segnali si debba per forza parlare di dipendenza, ma sicuramente questi atteggiamenti dimostrano che il bambino non sta facendo un uso corretto dei dispositivi tecnologici. Se non ben monitorati

Navigando in rete ho trovato anche un semplice test, approntato dal “Nightingale Hospital” di Londra specializzato in psicoterapie, da fare online per evidenziare se ci può essere un problema. E’ nato per gli adulti, ma può essere applicato anche ai bambini. L’ho fatto anch’io e sono risultata essere ancora fuori dall’area della dipendenza da tecnologia, ma comunque molto vicina. Rispondendo invece per mio figlio, lui risulta già dentro all’area cosiddetta a rischio.

Se ciò avviene, il medico consiglia un periodo di disintossicazione totale di almeno 72 ore in cui il genitore non deve assolutamente cedere alle richieste di giocare del figlio. Nelle prime ore il bimbo potrebbe provare molta rabbia e frustrazione, poi andrà migliorando. Quando la situazione sembrerà tornata normale, occorre reintrodurre la tecnologia, ma in modo controllato e solo a piccole dosi. I dispositivi andrebbero tenuti lontano dalla camera dei figli ed in generale dalla loro visuale in modo che non ne siano continuamente tentati. Forse a molti questo potrà sembrare esagerato, ma a me che sono passata da una situazione molto simile, non lo sembra affatto. Come sempre è meglio prevenire che curare.

Dunque Ipad, tablet e tecnologia sono strumenti utili per i nostri bambini o demoni da tenere lontani?

Due concetti racchiudono la verità:

- La tecnologia non è né buona né cattiva, i risultati dipendono solo dall’uso che se ne fa

- Tutti i comportamenti, quando diventano troppo intensivi, rischiano di sfociare in una patologia

Vediamo quindi quale sarebbe l’uso ottimale della tecnologia consigliato dagli esperti per i nostri bambini:

- un uso limitato nel tempo, mai per più di un’ora al giorno

- offrirgli alternative per divertirsi con altri bambini o con attività di altro genere

- non usare Ipad & Co. come una babysitter che intrattiene i bambini al posto nostro per poter svolgere le nostre attività

- essere quindi presenti a fianco dei bambini mentre giocano, sedendoci a farlo insieme a loro

- essere d’esempio per loro non facendosi vedere sempre con Ipad e smartphone in mano

Come vedete c’è grande spazio di lavoro e miglioramento anche per noi genitori. Io personalmente cado purtroppo molto spesso in questi errori.

Riporto le significative parole della Dottoressa e scrittrice Alba Marcoli durante un’intervista de “Linkiesta”:

“Bisogna evitare gli approcci ideologici, in un senso o nell’altro. È chiaro che l’uomo si deve adattare all’evoluzione della società. Ciò che apprendono i bambini poi lo utilizzano nel resto della vita. Il pericolo che va evitato è che l’eccesso di tecnologia impedisca ai bambini di costruire i propri contenitori mentali, cioè la capacità, che si costruisce lentamente nell’infanzia, di adattarsi alle situazioni difficili della vita senza esserne distrutti.  Purtroppo si vedono sempre più spesso bambini che sono cognitivamente molto grandi, ma emotivamente ancora piccoli”

Prosegue dicendo che non c’è un metodo assoluto e giusto per tutti i bambini affinché la tecnologia non impedisca questo e che ognuno deve trovare il proprio metodo. Conclude poi dicendo:

“Ciò che rende pericoloso l’eccesso di tecnologia è che spesso va a scapito delle relazioni, che sono il contesto in cui i contenitori mentali di cui parlavo si creano. Invece anche in questo ambito è fondamentale che ci sia una relazione specialmente tra genitori e figli”

Quello a cui stiamo assistendo e che stanno vivendo i nostri figli è quindi un cambiamento epocale e rivoluzionario. La cosa migliore che noi genitori possiamo fare è viverlo insieme ai nostri figli. Non lasciamoli soli davanti ad un tablet, ma giochiamo insieme a loro.


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