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Quando i duri iniziano a giocare…

Da Luisapastega

Sabato sono stata ad un interessante convegno organizzato da Carrozzeria Conzato S.rl., un’impresa moderna e creativa con cui collaboro da un po’.

Relatore del convegno era Sebastiano Zanolli che, come sempre, ha fornito non pochi spunti di riflessione.

Quando i duri iniziano a giocare…

Ecco qui qualche idea in ordine sparso…

Perchè certe persone partono da situazioni molto disagiate e realizzano un sacco di cose e certe persone che invece hanno vite agiate risultano inconcludenti?

Forse è una questione di motivazione.

Se pensiamo alle storie grandiose (giusto per fare un esempio, guardate qui) di certe persone che hanno compiuto imprese incredibili senza quelli che noi riteniamo “i giusti presupposti”, giungiamo presto alla conclusione che non c’è nessuna correlazione tra “dotazione di partenza” e “risultati”.

Forse è una questione di obiettivi.

Obiettivi che nascono dalla presa di coscienza di essere, noi stessi, i responsabili del nostro futuro.

Nessuno mai si prenderà il disturbo di rendere migliore il nostro futuro, quindi rimbocchiamoci le maniche e iniziamo a farlo noi per primi.

Del resto, è facile buttarsi giù e concentrarsi sull’unica cosa persa o mancante per il raggiungimento dell’obiettivo, dimenticando invece le innumerevoli risorse che ciascuno di noi ha a disposizione.

La verità è che diamo molte cose per scontate e pensiamo che tante risorse ci spettino per diritto.

Banalmente, giusto per fare un esempio, diamo per scontato che aprendo il rubinetto esca dell’acqua e non pensiamo al valore immenso della possibilità di avere l’acqua sempre a portata di mano. Eppure ci sono moltissime persone al mondo che non hanno accesso a questa preziosa risorsa.

Nella vita niente è garantito ed è un errore avere la presunzione che sia un nostro diritto che le cose ci vadano bene.

Come ha ricordato Sebastiano,

La primavera non è una garanzia di raccolto. Ma un’opportunità di raccolto.

L’idea è che tutti disponiamo di strumenti sufficienti per governare il nostro futuro, dobbiamo solo darci da fare.

Cercando di essere flessibili, per adattarci al cambiamento.

Afferrando le opportunità e “costruendo ponti” con le persone, superando la timidezza e la paura di sbagliare.

Cogliendo i “segnali deboli”, perchè dai piccoli dettagli spesso si capiscono grandi cose.

Imparando il valore del tempo, per non perdere un attimo.

Risolvendo i problemi degli altri e proponendo soluzioni che “aggiungono valore”, che saranno certamente ricompensate.

Inutile dire che, per realizzare tutto questo, è necessaria una buona dose di talento e di approfondimento. E l’approfondimento è costruito con lo studio, con la voglia di fare e di impegnarsi in maniera incondizionata.

La cosa essenziale poi è essere nel posto giusto al momento giusto. E qui, Sebastiano, lasciamelo dire, un pizzico di fortuna ci vuole.

Un imprenditore seduto al mio fianco (non farò nomi, ma se vuole commentare sarà ben accetto!) ha suggerito un saggio consiglio:

Esigere il meglio dalla vita, senza farne una necessità.

… Secondo me… vale la pena provare!


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