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Quando i genitori tornano bambini... e non è romantico manco per niente!

Creato il 29 luglio 2013 da Taccodieci @Taccodieci
Siamo giunti a quel periodo dell'anno in cui mi sento un po' sfigoncia, ovvero quella settimana all'anno in cui FF parte per "la settimana da veri uomini" con i suoi amici. Caricano un'auto con tutto il necessario per il campeggio e partono all'avventura, verso nuove ed entusiasmanti grigliate.
Di solito questo è il periodo dell'anno in cui faccio tutte quelle cose che fanno le fidanzate che non vedono l'ora di sbarazzarsi dei propri fidanzati almeno per qualche giorno: esco tutte le sere, mi fermo perfino a dormire fuori, faccio aperitivi da tre ore con gli amici, non stiro nemmeno con una pistola puntata alla tempia. Solo che non mi diverto come quelle ragazze là, perchè se sto con FF è solo perchè ci sto bene, ed è naturale che quando lui non c'è io mi senta un po' come un puzzle con un pezzetto fuori posto a darmi fastidio.
Ma non è di questo che voglio parlare, non di certo di quanto sia sfigata e non riuscire a non pensare costantemente a FF quando lui non c'è.
Stasera avevo una serata libera nella pianificazione settimanale e ho fatto un errore: ho invitato i miei a mangiare una pizza qui.
"Che c'è di strano in una pizza?", direte voi. Già, ma voi lo dite perchè non conoscete i miei genitori.
Pensate solo che da qualcuno devo pur aver preso, no? Cioè, se io sono la "junior" cercate di immaginare i "senior".
Mi trovo dopo il lavoro con loro a metà strada, mia madre sale in auto con me, mio padre si dirige a prendere le pizze. Mia madre ed io lo precediamo a casa.
Mentre siamo per strada si scatena quasi una tromba d'aria: scendiamo dall'auto sotto il diluvio, corriamo fino all'ingresso, ma quei pochi metri bastano a infradiciarci fino al midollo. L'unico aspetto positivo è che è innegabile che la temperatura si sia finalmente abbassata di una manciata di gradi.
Saliamo e appena arrivata in casa lascio mia madre in soggiorno e salgo in camera a mettere qualcosa di asciutto. Da sotto sento una vocina: "ho aperto le finestre, così rinfreschi la casa". Di rimando, chiedo "hai controllato che non piova dentro?". Risposta: "sì, stai tranquilla, è tutto sotto controllo". E poi: "aaahhh, senti che fresco!".
Scendo e subito sotto le scale appoggio il piede scalzo con uno "sciaf" che può voler dire solo una cosa, ovvero: merda, si è allagato il pavimento!
Trattengo le imprecazioni perchè non voglio mettere a disagio mia madre, la spedisco in cucina ad apparecchiare la tavola (eh sì, quando ci sono i genitori la pizza si mangia sui piatti come i cristiani) e nel frattempo asciugo il pavimento del soggiorno con un intero rotolo di scottex.
- Che stai facendo?
- Niente mamma, c'è solo "qualche goccia" da asciugare...
Arriva mio padre con le pizze e ci sediamo a tavola.
Tempo due nanosecondi mia madre ha già perso in terra uno spicchio di pizza, che al contrario dei gatti cade sempre a faccia in giù. Con una sola mossa riesce a sporcare camicia, gonna, tovaglia e pavimento: olè!
Puliamo il tutto e ci sediamo a tavola di nuovo. Pare proprio che la seconda volta sia quella buona, perchè riusciamo a terminare la pizza senza disastri e tragedie.
Ma è solo la quiete nell'occhio del ciclone.
Terminata la cena mia madre vuole collaborare e cerca di buttare la bottiglia vuota della birra. Solo che le scivola dalle mani, cade sul pavimento e ci accorgiamo così che non era affatto vuota come pareva: birra che schizza ovunque
Contemporaneamente mio padre raccoglie la tovaglia e fa per andare a sbatterla dal terrazzo, solo che inciampa nel filo del ventilatore, così esattamente nel momento in cui la cucina si dipinge di birra, mio padre rischia di sfracellarsi la testa sul muro, il ventilatore si schianta sulla parete, si frantuma e sul bianco del muro rimane una sgommata di plastica nera lunga quindici centimetri.
Non appena realizzo che mio padre è ancora vivo poso gli occhi su quel che resta del ventilatore, sulla sgommata sul muro e non suono credibile nemmeno a me stessa mentre dico "eh vabbè, sono cose che succedono". Perchè non sto affatto pensando che sono cose che succedono, o almeno non succedono alle persone normali, questo è certo. Non tutte assieme, almeno.
Mentre raccolgo da terra schegge di ventilatore sparse ovunque in mezzo alla birra, mio padre rientra con la tovaglia sbattuta. Così realizzo che, merda, io sbatterei la tovaglia dal balcone, sopra la terrazza dei vicini, solo se volessi scatenare un nuovo Vietnam alla prima riunione di condominio. Ma ormai la frittata è fatta, e a meno di calarmi stile "mission impossible" dal secondo piano a raccogliere briciola per briciola non c'è niente che possa fare.
Non mi resta che pregare che l'amministratore accidentalmente dimentichi di convocare assemblee per... vediamo... due secoli e mezzo?
Quando i genitori tornano bambini... e non è romantico manco per niente!Il peggio però viene dopo. Dulcis in fundo, terminate le operazioni di recupero dell'appartamento, mio padre scorge casualmente sul ripiano della cucina una manina gommosa.
Avete presente quelle manine gommose che da piccoli trovavamo nei pacchetti delle patatine? Quelle.
Un amico di FF gliene ha regalata una che da qualche giorno è dimenticata su di una mensola. Fino al momento in cui mio padre la vede, ovvio.
- Cos'è questa?
- Una manina gommosa.
- Oh, che forte! Ma si attacca se la lanci?
E inizia a lanciarla sul tavolo, richiamando così l'attenzione di mia madre.
- Che roba! Ma dove l'hai trovata?
- Ma si attacca e poi viene via?
- Si attacca ovunque? Anche sui muri?
- Nnnnuuuuuoooooooo!!!
Nemmeno il tempo di finire l'urlo angosciato che la manina gommosa finisce sul soffitto... e ci resta. Là, appiccicata. e mezza penzolante.
No, stavolta non ce la faccio a chiudere con un "sono cose che succedono", perchè col cavolo che sono cose che succedono.
Guardo il soffitto sconsolata pregando la manina di staccarsi, ma niente. Mio padre senza dire una parola sale su di una sedia e cerca di rimediare al danno, ma dove prima c'era la manina gommosa adesso c'è la sindone grigia perfettamente visibile della manina gommosa itself.
Quello che mi lascia più consolata è che i miei genitori sanno benissimo cosa sono le manine gommose e quali danni sono in grado di procurare alle pareti. Se quando ero piccola mi fossi azzardata a lanciarne una sul muro, come minimo mi avrebbero tagliato le manine (le mie, non quelle gommose) come fanno ai dissidenti in certe dittature del terzo mondo per evitare che vadano a votare.
O almeno lo sapevano bene fino a stasera.
Ma in fondo è proprio così: sono "cose che succedono".
Sì, succedono solo a me.
La Redazione

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