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Quando il batterio alieno e' gia' sulla terra...

Creato il 04 dicembre 2010 da Alessandro @AleTrasforini
E' spontaneo e curioso, a volte, chiedersi che ne sarebbe delle religioni umano-centriche qualora si potessero scoprire e documentare con solide ed inconfutabili certezze forme di vita extra-terrestri.
Quante volte l'essere umano, nel suo incedere sul pianeta Terra, ha saputo chiedersi se e quanto fosse solo all'interno dell'Universo intero. Che ne sarebbe di un divino creatore dell'uomo a sua immagine e somiglianza, qualora venissero scoperte forme di vita differenti completamente dalla fisicità dell'uomo stesso?
La visione del signore buono che con capelli e barba bianchi ci accoglie che dimensione nuova potrebbe assumere?
Giunti al 2010, domande come queste sono più che mai essenziali.
Muovendosi nel calderone dell'Universo, l'essere umano si trova a fare i conti con il paradosso di un Universo infinito ma anche in espansione. Come è possibile che un qualcosa reputato senza fine possa espandersi ancora?
Come è possibile che milioni di stelle continuino ancora oggi ad allontanarsi, l'una dall'altra, quasi come fuggissero da un centro sconosciuto?
Le domande, su temi come questi, ancora non hanno risposte certe ed assolute.
In tutto questo infinito, quanta probabilità esiste riguardo all'assoluta solitudine dell'essere umano?
Da trasmissioni tenico-scientifiche del passato, ricordo che un calcolo approssimativo capace di rendere effettiva probabilità diceva che la probabilità di essere soli nell'Universo era pari a quella di veder costruire un aereo da zero grazie ad un colpo di vento che mettesse in movimento e montaggio sue componenti generiche depositate in un capannone.
In parole povere, questa teoria diceva che l'uomo non può essere in nessun modo solo nell'Universo intero.
Altre considerazioni potrebbero riguardare la natura di altre forme viventi diverse dalla nostra.
Come potrebbero sopravvivere e crescere altre forme di vita dislocate su altri pianeti?
Avrebbero tutte bisogno di respirare ossigeno per dare aria ad eventuali apparati respiratori?
Anche su temi come questi, appunto, le opinioni si sprecano.
Nei giorni in cui WikiLeaks minaccia di far comparire dossier riguardo questo tema, emerge spontanea un'altra notizia che avvia prepotentemente verso direzioni nuove all'essere umano. Dall'America giunge infatti la notizia che la vita può esistere anche in forme diverse da quella che conosciamo.
E' stato infatti scoperto un batterio alieno, capace di sopravvivere nutrendosi di arsenico.
Il termine alieno è riferito al fatto che è capace di implementare il suo metabolismo attraverso un elemento che per la vita terrestre è assolutamente dannoso.
Il batterio colpevole è del ceppo GFAJ-1 della famiglia Halomonadaceae della classe Gamma Proteobacteria, vivente nei fondali del Mono Lake, in California. Tale lago è noto per le sue percentuali altamente alcaline, con un pH assai elevato.
In una zona dall'ambiente completamente differente dal nostro, estrema per le nostre abitudini, qualche forma di vita riesce autenticamente a svilupparsi.
Il batterio, condotto e trattato nei laboratori dell'Istituto di astrobiologia dell' Arizona State University, è stato poi reso completamente dipendente dall'arsenico.
Una scoperta come questa è la prova provata che la vita può esistere dovunque, anche in condizioni estreme ed impossibili perchè si realizzino quelle condizioni che per noi sono funzionali ed essenziali a sopravvivere.
Se non siamo soli neppure sul pianeta Terra, non è facile essere convinti di esserlo anche nell'intero Universo...
 Batteri del ceppo GFAJ-1 (Ap)

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