Venerdì scorso, grazie a FERRERO ho avuto modo di vivere un'intensa giornata all'insegna della cultura, della buona tavola, della golosità e dell'aspetto sociale di un'azienda leader nel suo settore.
Il mio percorso si è svolto interamente ad ALBA, cittadina nel cuore delle Langhe che si associa ad una tradizione storica, culturale e gastronomica, nella quale pulsa il cuore dell'azienda dolciaria regina della Nutella, per citare solo il suo prodotto più famoso nel mondo.
Proprio di fronte alla fabbrica del cioccolato (la cui dimensione equivale a cinquanta campi da calcio) il territorio vanta la presenza della Fondazione Ferrero, centro di aggregazione sociale e culturale istituito per dar luogo di incontro agli ex dipendenti, ormai pensionati, dell'omonima azienda.
Una struttura moderna, classica e raffinata in cui spicca il bianco, il legno, il verde circostante e domina il motto Lavorare, Creare, Donare.
La Fondazione Ferrero ha ospitato per tre mesi l'esposizione antologica del pittore Carlo Carrà: una mostra dal valore culturale intrinseco che ho apprezzato moltissimo e della quale conservo un prezioso libro.
Dopo un pranzo a base di prelibatezze tipiche piemontesi che si è svolto proprio nel centro di Alba assieme alle splendide compagne di quest'avventura che avete visto nella foto sopra, è stato il momento di approdare nel cuore della produzione Ferrero, dove abbiamo potuto assistere alla creazione delle barrette Kinder, della mitica Nutella e dei Ferrero Rocher.
Nonostante la concreta realtà tecnologica tipica di una linea produttiva, mi sono davvero sentita in una dimensione onirica.
Sarà stato l'inebriante profumo del cioccolato? La vista di così tanti oggetti del desiderio tutti vicini? O i percorsi a spirale e a piani rialzati che evocano le fabbriche di dolciumi dei migliori film di fantasia?
E' stato tutto questo insieme: un luogo tecnologicamente magico che evoca la fantasia e il sogno ma che per il piacere del nostro palato produce davvero i miei CIOCCOLATINI preferiti!
Stamattina sono stata al supermercato e mi sono sorpresa a guardare i prodotti Ferrero con un'amichevole familiarità e stima.
La stessa che c'era negli occhi degli anziani Ferrero che ci hanno accompagnato durante la visita negli stabilimenti. La signora Rosetta ci ha lavorato per tutta la sua vita, quando ancora i grembiuli si portavano a casa a lavare e stirare a mano e ci ha svelato il suo ricordo fotografico degli anni cinquanta.
Un altro anziano ci ha raccontato l'esondazone del Tanaro del 1994, quando lo stabilimento della Nutella è stato sommerso dal fiume e dal fango ed è stato TUTTO DA RIFARE. E i dipendenti Ferrero, di loro spontanea iniziativa, erano in forze al fianco della protezione civile per salvare il loro lavoro e il loro pezzo di cuore.
Oggi per me un cucchiaio di Nutella avrà un sapore ancora più speciale.
E spero di averlo raccontato anche a voi.
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