Quando il passato ricodifica il futuro.

Da Marte @CPiramidale

Se, di punto in bianco e senza apparente motivo, il Marte strabuzzasse gli occhi levandoli al cielo al grido di "FPGA!", quale sarebbe la vostra più probabile reazione, tra quelle elencate?
A) Allarmati, vi gettate precipitosamente addosso a me, picchiandomi delle sonore manate sulla schiena, perchè mi sto evidentemente soffocando con qualcosa, a giudicare dagli inconsulti versi gutturali che emetto.
B) Tirate una riga da qualche parte, rispondendomi "Viva!!!", perchè avete capito tutta un'altra cosa...
C) Sospirate e levate anche voi gli occhi al cielo perchè non avete nè i soldi nè le competenze tecniche per dedicarvi anima e cuore alla simulazione dell'hardware del passato grazie alle straordinarie potenzialità dai circuiti integrati digitali riprogrammabili via software.
"FPGA". Per gli amici: "Field Programmable Gate Array".

Una roba tipo questa, per capirci... ;)


In buona sostanza, un "FPGA" è un circuito integrato (un microchip, per capirci...) che esce dalla fabbrica privo di qualsiasi tipo di customizzazione e che può, via software, essere programmato per svolgere tutte le funzioni tipiche dei più disparati circuiti "ASIC" ("Application Specific Integrated Circuit"). Tuttavia, a differenza di questi ultimi (che sono dei prodotti appositamente concepiti per svolgere una ed una sola funzione, senza possibilità di essere riconfigurati...), le circuiterie di tipo "FPGA" hanno il grandissimo vantaggio di poter essere riprogrammate in qualsiasi momento. Questa straordinaria prerogativa le rende indubbiamente indispensabili principalmente in ambiti di prototipizzazione di apparati elettronici che poi verranno prodotti su larga scala reimpiegando le circuiterie "ASIC" (più economiche) al posto dei componenti "FPGA" usati in fase di studio.
Ad ogni modo, alla fine di tutto questo inutile e noioso panegirico sull'elettronica industriale, una cosa è senz'altro chiara a tutti: i circuiti di tipo "FPGA" sono oltremodo versatili e, a saperli programmare correttamente, consentono all'utente finale di farci praticamente qualsiasi cosa...
Detto questo, considerate che il mercato dell'elettronica, oltre alla componentistica sfusa, offre allo smanettone direttamente degli "starter kit" composti da vere e proprie motherboard dotate di circuiterie riprogrammabili secondo le specifiche "FPGA" sapientemente abbinate a svariati tipi di connettori ed interfacce.
Il cerchio si chiude...

Processore programmabile e connettori vari...


Ok. Per chiudersi il cerchio s'è decisamente chiuso, ma una domanda sorge sopntanea, a questo punto.
Attorno a cosa s'è chiuso, il cerchio???
Ma attorno alle implementazioni amatoriali e semiprofessionali delle "FPGA", e che diamine!!! :D Implementazioni che, grazie all'entusiasmo ed alla curiosità degli esperti di elettronica, hanno dato vita a veri e propri revival degli apparati elettronici del passato remoto, reinventati sull'hardware del futuro anteriore. E' proprio il caso di dirlo! :)
Qualche esempio?
"FPGABoy" ricrea l'hardware della mattonella grigia di "Nintendo" su una moderna scheda "FPGA".
"FPGA64" tenta di riportare in auge il famigerato computer ad 8 bit della grande "C".

E, badate bene, "C" non sta per "casino", anche se non si direbbe! :D


"Minimig" è ormai una consolidata implementazione commerciale del "Commodore Amiga".

Un "Commodore Amiga"...


In buona sostanza, l'unico limite è la fantasia e la competenza dello smanettone che si ingegna attorno alla componentistica elettronica della scheda "FPGA" a sua disposizione...
Per esempio, tempo fa si diceva della difficoltà di reperire un "SIDPlayer" con i controcoglioni in ambiente "Windows", vero? Qualcuno s'è talmente imbesuito a causa di questa lacuna, che il "Chiptune Player" se l'è inventato da zero, sull'hardware di una delle suddette schede, per dire... ;)

L'unico limite è il cielo (forse... ;) )!

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