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Quando il Pd ha discusso del programma? E con quali alleati?

Creato il 24 febbraio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

c’è un altro problema nel Pd cremonese: la discussione interna sul programma non è stata chiara e partecipata come ci si aspettava. Quali sono le proposte del Pd? Non è molto evidente, anzi. Questa è una critica che proviene sia dalla minoranza interna (Daniele Bonali ma non solo, leggendo qua e là) sia da alcune dichiarazioni dei consiglieri comunali. Tolto Galimberti e tolta Partecipolis, che ne sarebbe del Pd? Abbiamo assistito a un auto-imbavagliamento, a una vertibilitas in nichilum, a una passione per l’auto-annullamento che fa paura. Molte riunioni sulla cultura, qualcuna sul welfare: ma i risultati? che ne farà il candidato sindaco Galimberti, che si è esposto più del partito? La sua notevolissima esultanza di ieri sera parla chiaro. Temeva forse di non essere accettato da un elettorato che non lo conosceva e al quale è stato presentato per quel che è: un indipendente con un’appartenenza e un ruolo molto forte nel mondo cattolico. Un non politico proposto come candidato. L’elettorato del centrosinistra era abituato a un altro tipo di candidati: Galimberti ha svolto certo un lavoro preparatorio metodico e coscienzioso.

L’elaborazione del programma ha escluso da molto tempo il confronto con alleati attuali e altri possibili alleati, ammesso che mille voti di Rifondazione comunista debbano a tutti i costi essere buttati via dopo aver perso nel 2009 per 900 voti. Quali sono le priorità? come si risolvono i gravi problemi dei servizi sociali, dove i problemi sono sempre gravi? con i miopi arzigogoli di Renzi oggi su La Repubblica per cancellare la parola “uguaglianza”? cancelliamo tutto quello che dà fastidio al potere?

Rosita Viola ha denunciato il Pd: “Bisogna discutere del programma di coalizione”. Non è stato un attacco polemico, dato che la candidata alle primarie di Sel e Energia civile in comune ha parlato anche di “contaminazione” già avviata.

Sono stati i candidati, oltre a Partecipolis e poi Fare nuova la città, a parlare di programmi. Partecipolis non è un partito, ma un gruppo apolitico con non pochi partecipanti del Pd, che si è formato spontaneamente e si è messo a discutere in pubblico delle questioni aperte.

E’ stato Galimberti a parlare di programma. E il partito? Il Pd ha 13 consiglieri comunali eletti dal popolo, ma forse solo quattro hanno lavorato intensamente, come ci si attendeva, visto il numero e la qualità degli interventi anche per iscritto.

Il segretario Matteo Piloni a crema ha partecipato a un’esperienza diversa che certo, da persona attenta e prudente quale è, non rievocherà polemicamente. Il compito di Matteo Piloni, da quel che si può capire, è una ricostruzione delicata e paziente dei rapporti interni e dell’efficacia costante del ruolo del partito.


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