L’illusione del potere. La corsa all’avvicinamento ai simulacri del potere. Nelle esperienze con maestri e guide più o meno spirituali una cosa in cui spesso mi scontro e mi incontro è l’aggressività spirituale di chi vuole scalare la montagna della sapienza per avvicinarsi sempre di più alla fonte della luce in quella che sembra una gara contro il vicino.
Corsa ai simulacri del potere.
Il potere c’è sempre, è sempre in atto la sua azione di distorcimento del campo delle percezioni, è sempre in atto la sua lunga manus che, come un faro traente, richiama e risucchia le energie, gli intenti e le intenzioni di chi rischia di gravitare attorno al suo campo.
A volte penso che solamente chi è veramente illuminato possa gestire il potere, il mio piccolo uomo è ancora troppo affascinato dallo sbarluccichio dell’oro, dal proscenio per potersi ricordare dell’odore della terra.
Dal punto di vista della relazione con le persone in crescita, il detenere il potere si sottolinea nella separazione forzata dal piccolo che è solamente ricettacolo di tutto, dal grande, possessore ossessionato del potere che non comunica, ma pontifica verità a partire dalla propria esperienza vista come un’enciclopedia che chi ha, ha, chi non ha, non ha. E tu, che sei piccolo, non hai. Questo è anche potere.
Ma vedere chi sta per primo scegliere di mettersi all’ultimo posto, chi è al vertice della piramide, scendere gli scalini e ritornare alla base indica che qualcosa è cambiato, la trasformazione è in atto, il processo si affina e la vite fa un ulteriore giro di approfondimento.
Francesco