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Disonesta tristezza. La nota blues dell'anima: un accordo di dolore. Un unico accordo. Incessante. Martellante. L'eterna melodia di chi soffre. Di chi è incompreso, ma è il primo a non capire se stesso.
Guardo dentro, ma non mi riconosco. Sono una figura stanca. Uno spettro che cammina per le strade, invisibile e impercettibile.
Rabbia che scoppia all'improvviso.
Una donna randagia.
Sola, indipendente ma non tanto forte quanto credeva di essere.
Sono arrivata alla fine; mi arrendo. Mi affaccio in silenzio, sulla punta dei piedi, alla porta della mia anima: il mio cuore sanguina. La mia anima si è frantumata in mille pezzi e non mi resta che gettarla ai quattro venti.
Le correnti mutano e io ne seguirò la scia.