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Quando l’arte ci aiuta a vivere: l’esempio di due giovani artisti giapponesi

Creato il 19 aprile 2012 da Milleorienti

Quando l’arte ci aiuta a vivere: l’esempio di due giovani artisti giapponesi

“Il colore è vita”. Con questa convinzione due giovani artisti-designer giapponesi, Hirokazu Kobayashi e Haruna Yamada, hanno creato una forma di intervento artistico “collettivo” che aiuta anche ad uscire dalla depressione. I due designer giapponesi sono in questi giorni a Milano al “Fuori Salone”, la parte   “off” più creativa del Salone del Mobile in corso nella capitale lombarda.
Ma prima di parlare delle opere che i due espongono fino al 22 aprile compreso allo  Spazio Solferino Arte (via Solferino 25 Milano) vorrei dirvi che in quella stessa sede oggi, dalle ore 18 alle 23.30, si tiene un cocktail con una raccolta fondi in favore dei bambini giapponesi colpiti dal terremoto e dalla tragedia nucleare di Fukushima. L’evento è organizzato in collaborazione con “Orto dei sogni”, associazione no profit nata nell’ottobre 2011 per aiutare le vittime di Fukushima, che questa estate porterà in Sardegna quindici bambini giapponesi dai 6 ai 12 anni per disintossicarli dal clima ancora radioattivo attorno alla centrale nucleare. All’associazione servono 50 mila euro: un primo esempio di grande solidarietà, grazie anche allo storico gemellaggio fra Milano e Osaka, è stato dato dal Comune di Milano che ha già donato 5mila euro per questo costoso e impegnativo progetto.

I due artisti giapponesi, che hanno dato vita a un’unità creativa chiamata Spread, si inseriscono in questo evento tramite la particolare filosofia “terapeutica” delle loro opere, chiamate life stripe. Queste life stripe  rappresentano con i colori tutti gli aspetti della nostra vita. Ogni colore nelle loro opere è infatti  associato a un’azione  secondo un preciso codice: il rosso è il lavoro, il verde chiaro è il relax, il rosa è il tempo dedicato alla propria salute, il giallo è il tempo passato con i figli, ecc…così ogni quadro diventa la rappresentazione visiva di una giornata.

Quando l’arte ci aiuta a vivere: l’esempio di due giovani artisti giapponesi
L’idea della giovane coppia nasce a Tokio quando sul loro percorso incontrano una “hikikomori”, una donna, triste, sola, delusa dalla vita, che ha chiuso con tutti i rapporti umani, con la società perché disoccupata. La sua tristezza la porta a comunicare con l’esterno solamente in modo virtuale con l’unico mezzo a sua disposizione: il computer. La sua vita è persa senza speranza, grigia, senza colore! Kobayashi e Yamada, decidono di aiutarla e, sotto la stretta supervisione di uno psicologo, il dottor Ito, iniziano l’esperimento creativo. La forniscono di tante piccole strisce di carta di colori diversi con cui lei dovrà fare una sorta di “diario” che scandisca tutte le ventiquattro ore della sua giornata: ogni colore corrisponde a un’attività del giorno come lavarsi, vestirsi, cucinare, mangiare, guardare la tv, andare al cinema, leggere, ascoltare musica, uscire a fare shopping, fare sport, ecc. ma anche ad uno stato dell’animo. Ecco che unendo, alla fine, tutte le strisce di carte colorate, si ottiene una “Life Stripe”, gli “Aspetti della vita visualizzati dai colori”. Agli inizi l’esperimento sembrava fallito, perché gli unici colori che componevano la “striscia” erano tutti sui toni del nero e del grigio, come la vita della nostra “hikikomori”. Ma con grande pazienza e costanza e, attraverso lo scambio continuo del “Life Stripe diario”, finalmente i nostri due caparbi designer – ”terapeuti” riescono ad ottenere un risultato molto “colorato” e stupefacente dalla loro  “paziente”. Si era ripresa la vita!
Quando l’arte ci aiuta a vivere: l’esempio di due giovani artisti giapponesi
Questo primo esperimento avvalorò la convinzione che il colore è vita e che, quindi, la ricerca di Spread dovesse diffondere questo concetto: “Life Stripe” aiuta a percepire la propria esistenza con allegria, gioia, creatività, energia e soprattutto vitalità e speranza.

Un passo successivo è stato quello che ha portato i due artisti-designer terapeuti  fra i bambini della città giapponese di Nagano, per aiutarli a superare il trauma che tutto il Paese ha vissuto per il terremoto. Così il 1° aprile 2012 hanno  organizzato un “workshop” per 25 bambini che divertendosi a incollare e assemblare strisce di carta colorata hanno prodotto delle “Life Stripe”. Fra questi magnifici lavori di “speranza”, 12 opere selezionate sono esposte appunto allo Spazio Solferino durante il Fuori Salone.


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