( mio nuovo articolo per la rivista East)
Iraq, Pakistan, Libano. Le chiamano powerships, sono delle centrali elettriche galleggianti: il prodotto di punta della holding turca Karadeniz, fondata nel 1948 e attiva nei settori dell'ingegneria, della finanza, dell'immobiliare, del turismo, dell'energia. Il progetto è nato nel 2007, con l'obiettivo di rifornire in modo veloce e affidabile paesi in cui il flusso è insufficiente e altalenante; paesi con deficit infrastrutturali incapaci di fronteggiare la domanda crescente, oppure bisognosi di megawatt (MW) supplementari per grandi progetti. Le powerships sono equipaggiate con generatori che funzionano sia a olio combustibile sia a gas naturale, viaggiano via mare e vengono ancorate a ridosso della costa, quelle già operative - una flotta di sette, con un'ottava in imminente arrivo - hanno una potenza massima di oltre 200 MW. Il disegno industriale, lo sviluppo e la manutenzione sono assicurati da personale turco; l'esperienza pregressa nella progettazione di macchinari e quella più recente nella costruzione di yacht hanno trovato il giusto punto di fusione: tecnologie all'avanguardia assicurano efficienza energetica. Le imbarcazioni vengono allestite nei cantieri navali di Tuzla sul mare di Marmara - nella periferia orientale di Istanbul - in 2-6 mesi; poi raggiungono la destinazione autonomamente, senza rimorchiatori.
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