L’arcobaleno
Io son partito poi cosi d’improvviso
che non ho avuto il tempo di salutare
istante breve ma ancora piu breve
se c’e una luce che trafigge il tuo cuoreL’arcobaleno e il mio messaggio d’amore
puo darsi un giorno ti riesca a toccare
con i colori si puo cancellare
il piu avvilente e desolante squalloreSon diventato sai il tramonto di sera
e parlo come le foglie d’aprile
e vivro dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso piu bello e piu denso
esprime con il silenzio il suo sensoIo quante cose non avevo capito
che sono chiare come stelle cadenti
e devo dirti che e un piacere infinito
portare queste mie valige pesantiMi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capireSon diventato sai il tramonto di sera
e parlo come le foglie d’aprile
e vivro dentro ad ogni voce sincera
e con gli uccelli vivo il canto sottile
e il mio discorso piu bello e piu denso
esprime con il silenzio il suo sensoMi manchi tanto amico caro davvero
e tante cose son rimaste da dire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capire
ascolta sempre e solo musica vera
e cerca sempre se puoi di capireParole: Mogol
Musica: Gianni Bella
Canta: Adriano Celentano
———-
Di seguito gli You Tube link a due momenti del programma TG2 Dossier “Le voci di Lucio” che meglio di tutti raccontano del “mistero” dietro questa splendida canzone: il mistero del titolo, il mistero del sogno, il mistero dei claim-mediatici che vorrebbero questa bellissima poesia-cantata voluta direttamente dall’anima “andata” dello straordinario Lucio Battisti….
The rest are details.
Featured image, opera di Gene Pompa