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Quando la polemica corre sul filo di Twitter

Creato il 30 settembre 2013 da Mbrignolo
Twitter: le diatribe virtuali più famose nel mondo del calcio.

L’uccellino di Twitter (fonte Wikipedia), i cui cinguettii diventano spesso dei ruggiti.

HI-TECH & WEB. Di sparatorie ne parlano i telegiornali in ogni edizione, e per una volta questo argomento lo trattiamo anche noi di CalcioLab nelle nostre ultimissime calcio. Liberate però la mente, i conflitti a fuoco di cui oggi leggerete hanno infatti lasciato tutte le vittime fisicamente illese, e non vi racconteremo nè di omicidi, nè di attentati. Nell’ambito del calcio l’arma più usata ultimamente è il web, e i proiettili variano da tweet a comunicati, passando (più raramente) da munizioni composte da post e commenti su Facebook. E poi ci sono pistoleri provetti, i John Wayne di internet, che non attendono altro che essere istigati per scatenare una mitragliata letale: i più noti cowboy sono Balotelli, Osvaldo e Joey Barton. Abbiamo preso spunto dal battibecco post-derby che ha visto come protagonisti Torino (con un comunicato ufficiale) e Juventus (via Twitter), per rispolverare le diatribe virtuali che hanno animato nel 2013 il mondo del calcio, in Italia e non solo.


Per narrarvi le discussioni più significative (e sono tante) avvenute nel campionato italiano, abbiamo deciso di seguire un ordine cronologico, partendo dal gennaio scorso. In tempo di calciomercato fu Zarate ad aprire l’annata con alcune dichiarazioni polemiche via Twitter (“Farò il pastore a Formello”) che fecero inalberare i supporter laziali, fino a numerose contestazioni che gli resero gli ultimi mesi in biancoceleste particolarmente indigesti. Questa vicenda si rivelò solamente un fuoco di paglia, considerando le risse virtuali che scoppiarono nei mesi successivi.

 

A marzo fu infatti il turno del duello tra Pazzini e Portanova, reduci da un violento scontro di gioco, che si stuzzicarono per alcune ore (“Non voglio dare risalto a uno non famoso” affermò il rossonero) fino a che il difensore genoano decise di chiudere la discussione via web, chiosando con un “Non voglio e non devo replicare alle infime insinuazioni mosse nei miei confronti da un “uomo” molto famoso, ma poco coraggioso, che usa i giornali e non il confronto diretto per parlare, sparlare e straparlare”.

Una quarantina di giorni più tardi toccò al nerazzurro Juan Jesus, che questa volta dovette confrontarsi con un bombardamento di critiche da parte di sostenitori interisti, a uno dei quali il brasiliano rispose stizzito ” Pensa a fare il tifoso. Tu pensi che siamo scemi o che mi piace fare figura di m**** dentro il campo?”.

Il finale di campionato riservò molte interviste al vetriolo, contestanti l’arbitraggio di Siena-Milan che permise ai rossoneri di accedere ai preliminari di Champions League, a cui si aggiunse il viola Rodriguez, che cinguettò di dover tacere per non incorrere in pesanti squalifiche. Le sparatorie non risparmiarono poi nemmeno la Nazionale azzurra in preparazione per la Confederations Cup: prima Osvaldo fu escluso dalla stessa competizione per aver apostrofato il proprio tecnico Andreazzoli come “incompetente”, poi Balotelli tuonò su Twitter, invitando tutti quelli che lo stavano contestando (dopo un’espulsione a Praga) a tifare un’altra selezione nazionale. Infine, appena prima dell’addio alla Capitale, Osvaldo fu bersagliato duramente in rete e non, e la sua compagna decise di replicare ai contestatori senza mezzi termini  con un tweet tagliente: “Patetici e maleducati. Mi fa pena la votra ignoranza e immaturità”.

Anche nel resto d’Europa, però, questo metodo per rilasciare scomode dichiarazioni viene usato notevolmente, soprattutto in Spagna e Inghilterra. Un talento naturale in questa disciplina è Joey Barton, che tra le ultime vittime ha incluso il blaugrana Neymar, marchiandolo come il “Justin Bieber del calcio” a causa della sua fama su YouTube, ritenuta superiore alla sua reale abilità. Sempre nel Regno Unito fece scalpore una terza incomoda che gettò benzina sul fuoco nella rivalità tra Ferdinand ed Ashley Cole: la madre di quest’ultimo postò un tweet dove si riteneva soddisfatta del fatto che il difensore del Manchester United fosse stato colpito da una monetina durante un match e ferito alla fronte, reazione che suscitò indignazione in tutta la Gran Bretagna. Concludiamo infine il nostro focus storico con le punzecchiature tra Pique’ e Arbeloa che settimana scorsa, sempre su Twitter, sono stati richiamati all’ordine da nientemeno che la polizia: anche loro hanno sostituito manganello e revolver per lasciar spazio a smartphone e tablet!

 

Contenuto ceduto in esclusiva dall'agenzia alaNEWS. Riproduzione vietata. Anno 2013.

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