![Quando la Sicilia fece guerra all'Italia, di Alfio Caruso Quando la Sicilia fece guerra all'Italia, di Alfio Caruso](http://m2.paperblog.com/i/265/2650869/quando-la-sicilia-fece-guerra-allitalia-di-al-L-Quo5Xo.jpeg)
Accadde anche questo in Sicilia: fucina del terrorismo ebraico (che portò alla creazione di Israele nel 1948) formato guarda caso dall'OSS di Angleton, e fucina del terrorismo di estrema destra che sarebbe tornato utile negli anni di piombo.
La mafia e gli indipendentisti non hanno più bisogno di Giuliano, dopo averlo trasformato nel nemico numero uno: nel 1947 la Sicilia aveva ottenuto la sua autonomia (e la DC poteva elargire appalti, pensioni, lavori, consulenze agli amici), la politica italiana era ben salda nelle mani delle forze di centro (destra), i comunisti fuori dal governo. Rimaneva da silenziare Giuliano, la sua banda, evitando che le sue memorie uscissero fuori, per mettere in imbarazzo il governo italiano. Quelli che avevano chiesto alla sua banda di sparare alla gente sulla piana di Portella, ai sindacalisti... Ecco, qui entra in gioco direttamente la mafia che, consegnando ai carabinieri del colonnello Luca, compie il suo salto di qualità: ha tappato la bocca a Giuliano con la sua morte (e la messinscena del capitano Perenze subito smascherata dai giornalisti) e ha nascosto i suoi documenti “Cosa Nostra si è legata, come mai era accaduto in passato, a pezzi importanti delle Istituzioni. Condivide segreti, che non dovranno essere rivelati”. Il salto di qualità della mafia, avvenne in quegli anni: da criminalità rurale, usata come longa manus dei baroni, entrò nei palazzi della politica, riuscì ad imporsi da pari a pari con le istituzioni, grazie a quel potere di ricatto che ora aveva: In Sicilia in quegli anni si gioca la storia d'Italia, l'Italia che avrebbe potuto essere e l'Italia che è diventata. Vi viene in mente un qualcosa di già sentito? Ci sono tante similitudini con la storia d'Italia degli anni successivi: le bombe e le stragi per terrorizzare e spostare l'asse politico negli anni '70, fermare la crescita delle sinistre, stabilizzare in senso conservatore la situazione politica. La strategia di sangue dei corleonesi, per costringere lo stato a trattare, dopo la sentenza della Cassazione sul maxi processo: il capo dei capo, il sanguinario Totò Riina, imprendibile (ma che fa nascere i figli in una clinica importante a Palermo), che viene consegnato dalla mafia stessa allo stato, per siglare nuovi accordi, il silenzio che ha circondato la strage e i suoi protagonisti negli anni successivi. Turiddu ucciso da Pisciotta (o forse da Luciano Leggio stesso), Pisciotta liquidato in carcere prima che parlasse dei mandanti politici (il sottosegretario Mattarella, gli onorevoli monarchici Cucumano Geloso, Marchesano, il principe Alliata). Il mafioso Minasola che aveva consegnato la banda Giuliano ai carabinieri ucciso pochi anni dopo (senza alcuna protezione da parte dello Stato) ..
“Grazie a Turiddu, Cosa Nostra compie il salto di qualità: gli ha tappato la bocca e ha fatto sparire ogni documento compromettente per i suoi nuovi alleati. In cambio tutti gli atti pubblici la ignoreranno fino alla strage di Ciaculli, i sette militari disintegrati il 30 giugno '63 dalla giulietta imbottita di esplosivo.Cosa Nostra si è legata, come mai era accaduto in passato, a pezzi importanti delle Istituzioni. Condivide segreti, che non dovranno essere rivelati,pena la bancarotta morale della nascente Repubblica. Ha intrecciato rapporti fondamentali, che sfrutterà per oltre mezzo secolo. Certi canali mai più verranno chiusi, certi indirizzi resteranno conosciuti e praticati da ambo i lati, certi accordi inconfessabili diverranno la base di accordi inconfessabili. La mafia è sempre stata identica a se stessa: corruttrice, sanguinaria, avida. In difesa del proprio utile mai si è fatta scrupolo di ammazzare donne e bambini. L'onorata società e gli uomini d'onore sono un'invenzione dei complici d'alto bordo. Ai tempi di Vizzini le bastava amministrare il potere all'ombra dello Stato; ai tempi dei corleonesi vorrà sostituirsi allo Stato. Lo spartiacque sono gli anni di Giuliano con il patrimonio di ricatti, minacce, conoscenze, che unito alla protezione statunitense le consentirà il controllo dell'isola e di una parte dell'Italia prima della sua estensione all'intera Europa.Questo governo aveva dichiarato di voler aprire gli armadi e gli archivi segreti, per rendere pubblici i documenti dei servizi sulle stragi degli anni 70. Chissà se avrà il coraggio di riaprire gli archivi relativamente a questi episodi: l'amministrazione Clinton lo ha fatto, ed è grazie alla lettura delle carte dell'OSS che storici come Cereghino e Casarrubea sono riusciti a rileggere la nostra storia. Avrà mai la nostra repubblica il coraggio di fare i conti con la propria coscienza? Sullo stesso argomento, la strage di Portella, il banditismo in Sicilia, la genesi della Repubblica vi consiglio le seguenti letture: - Facciamoci uno staterello – primo capitolo del libro di Alfio Caruso - La guerra in Sicilia – 1943-1950
A sua insaputa Turiddu è stato lo strumento per consentire alla «disonorata società» di uscire dalla dimensione regionale e assurgere a interlocutore privilegiato delle istituzioni.”.
-Lupara Nera di Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino -La santissima Trinità: Mafia, Vaticano e servizi segreti all'assalto dell'Italia nel 1943-1947. Nicola Tranfaglia, Giuseppe Casarrubea e Mario José Cereghino Sul sito di Alfio Caruso potete leggervi anche il primo capitolo.
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