Quando lo stress è utile

Da Teatromoderno


Lo Stress Utile.
Utile??? Ma che lo stress???Esatto, hai letto bene! Lo stress UTILE!
Ebbene sì: stai per fare la scoperta dell’acqua calda! Quasi quasi puoi chiederne il brevetto…
Ma quale può essere la sua utilità?
Lo stimolo, lo stressor, (vedi:  Lo Stress Buono e Cattivo) è di per se neutro: non è nè negativo nè positivo, ciò che cambia è solo la nostra capacità di reagire allo stimolo.
Quindi quando reagiamo bene, la reazione, lo stress appunto, è positiva e si chiama eustress.
Ma quando reagiamo bene? Semplice: quando siamo stimolati!
Pensa che vita piatta sarebbe la nostra senza stimoli!
Ce li andiamo anche a cercare! Magari paghiamo soldi sonanti e ci facciamo file estenuanti (e stressanti) per andare sulle montagne russe! Mammamia che “bello” stress!
Personalmente non amo le montagne russe (per questo ho usato le virgolette) le trovo davvero troppo stressanti. Ma è un esempio molto evidente di come gli stimoli sono tanto necessari da spingerci a cercarli.
Perché per me la montagna russa è stressante in modo negativo e per altri no? Dipende dalla nostra capacità di adattarci allo stressor.
Più accogliamo lo stimolo, più questo diventa eccitante, frizzante e interessante; meno sappiamo adattarci ad esso e più, sia a livello mentale sia corporeo, reagiamo in modo negativo (distress).
Te l’avevo detto che era la scoperta dell’acqua calda!
Il punto è che spesso sono proprio le cose più semplici a sfuggirci.
Il più delle volte non ci soffermiamo a pensare agli stimoli e alle nostre reazioni, così le nostre reazioni diventano inconsulte (hai visto che parole ti adopera zio Claudio: ”inconsulte”, al solito mi piace il suono: “inconsulte”). Quindi finiamo per stressarci senza controllo.
Certo questo succede ed è naturale, solo che possiamo anche fare qualcosa per migliorare il nostro stato naturale e renderlo più gradevole. Ricordi la storiella delle fragole? (vedi:  Lo Stress Buono e Cattivo).
Immagina di accorgerti che uno stimolo sta agendo con una reazione ostile in te. Dal momento che ne sei consapevole, hai la possibilità di scegliere:

1)Lo rifiuti a priori e non permetti che ti tocchi -non sempre è possibile, ma spesso si-;

2)Lo valuti e lo accogli semplicemente come stimolo che può anche avere un elemento interessante (farlo con sincerità non è sempre facile, ma succede), trasformando il potenziale distress in eustress;

3)Lo subisci reagendo con ostilità, con distress, ma ne sei consapevole e quindi, starai meno a lungo nella situazione di tensione -questo succede più spesso-.

Vediamo questi tre punti con due esempi diversi:

Esempio A: le montagne russe. Esempio B: in mezzo al traffico.

1)Rifiuti lo stressor (stressor significa sempre stimolo.)

a)Ti accorgi che non ti va di salire sulle montagne russe e con assertività (vedi l’articolosull’assertività qui), ti rifiuti di salirci: “no grazie”.

b)Ti accorgi che non ci puoi fare nulla e cerchi una diversa soluzione, quindi passi o alla 2 (Accogli) o alla 3 (Subisci). 

2)Accogli lo stressor (continua a significare stimolo.)

a)Decidi che la cosa ti diverte e lo fai con grande soddisfazione

b)Accetti la situazione per quella che è, e ne approfitti per chiamare l’amica/o che non senti da qualche tempo o per mettere quella musica che ti piace tanto.

3)Subisci lo stressor (mi sa che non cambia di significato..)

a)Decidi di fare le montagne russe controvoglia sapendo che ti potrebbe arrecare un po’ di frustrazione, nervosismo e distress -qualche volta si può anche decidere che è meglio così: basta conoscere le conseguenze su di noi- e poi chissà magari si trasforma nel punto 2.. e ti diverti.

b)  Fai fatica ad accettare la situazione ma essendo consapevole di quello che ti accade, puoi trasformarla nel punto b o comunque, se anche non riesci a “prenderla con filosofia”, puoi sempre sapere che sei stata/o sotto stress per un poco e quindi, dopo, trovare un modo per rilassarti.

Queste sono le scelte che puoi fare, se ne sei consapevole.
Altra cosa è se questo succede senza che tu ne sia consapevole e magari dopo una situazione distressante (ricordi? distress significa stress negativo, quindi con distressante intendo dire stressato in modo negativo) te ne capita un’altra e un’altra e un’altra, ecc. ecc. Ma di questo parleremo più avanti.
Torniamo allo stress buono.
Dice il saggio (ambasciator non porta pene: lo dice il saggio non io!):
“Se un problema ha una soluzione: non è un problema. Se un problema NON ha una soluzione: non è un problema”
È chiaro? Se non è chiaro, puoi sempre rileggere…
Se un problema ha una soluzione puoi smetterti di tormentarti l’anima e darti da fare verso la soluzione; se invece un problema non ha una soluzione, puoi mettere l’anima in pace e accettare la realtà per quella che è!
Semplice no? ;)
In realtà è davvero semplice, ma a noi che non siamo saggi (che siamo ambasciatori che portiamo le pene) risulta più difficile, ma possiamo fare tesoro delle occasioni che la vita ci offre per accrescere la nostra saggezza, e si sa, la vita in questo è molto generosa (meno male non solo in questo).
Possiamo trasformarci piano piano in un saggio… Pensa che brutto sarebbe se invece di diventare ogni giorno più vecchio e saggio diventassi più vecchio (anche da questo non si sfugge) e più stressato!

Strumenti Pratici: Abbiamo visto come la consapevolezza sia determinante nel tornare a poter fare delle scelte, ovvero a essere veri padroni della nostra vita invece di subirla. (vedi l’esempio di dove ti trovi rispetto al fiume in piena)
Quindi appena ti accorgi che c’è qualcosa che non va, osservati. Per osservarti intendo dire: a) metti in “stand-by” (metti in pausa) il cervello e b) accendi le sensazioni del corpo. 
Che ti dicono? Se c’è stress potresti accorgertene. 

Se invece non te ne accorgi puoi riaccendere il cervello (lo avevamo messo volutamente in pausa) e fare il test (se non lo hai già fatto, altrimenti ti stressi inutilmente) che trovi in fondo al primo articolo sullo stress.
La “mejo cosa” (come dicono dalle mie parti) per prevenire e “curare” lo stress è la meditazione; tuttavia se non ti senti pronta/o o portato/a per la meditazione non sforzarti, altrimenti diventi come me alle prese con le montagne russe! 
Se invece credi di potere superare la dura prova della meditazione (scherzo fino a un certo punto: in fondo la meditazione richiede anche impegno) qui sulla barra laterale a destra trovi una meditazione guidata.
La meditazione in questo caso ha, tra gli altri, ben 2 effetti: 1)Sviluppa la consapevolezza, quindi, anche se durante la meditazione i pensieri si accavallano spesso, durante il giorno ci ritroviamo ad essere un tantinello più consapevoli delle nostre azioni. 2)Rilassa e distende; per carità non sempre, ma è uno degli “effetti collaterali” principali della meditazione.

Bada bene: la meditazione non serve a rilassarsi, quello è il rilassamento, la meditazione è una palestra della centratura, serve a sviluppare i muscoli della consapevolezza e a stare con le cose così come sono. Se c’è stress non c’è bisogno di cambiare lo stato delle cose: basta che osservi il tuo stress.

Adesso che ho finito l’articolo mi metto a meditare; visto che è finito, puoi metterti a meditare anche tu!
Se vuoi guarda pure questo video (a proposito il tipo sulla destra ha tutta la mia comprensione!) e dimmi se dopo non hai bisogno di meditare…



 


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