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Quando nasce il secondo figlio – l’esperta risponde

Da Maxdejavu

…Gentile Dottoressa Alessandra Girodivento.
La Nana da quando è nato Isha mostra spesso e sovente la sua gelosia.
Sta addosso al fratellino non permettendogli di muovere un solo passo fuori dal suo tappeto/puzzle.
Inoltre gli toglie tutti i giochi e non gli permette di usare nemmeno i suoi… di lui.
Cosa dovremmo fare?

                                                                                       Firmato I Dejavù.

“Carissimi Dejavù,
la piccola Maya è affetta dalla comunissima sindrome della gelosia per il fratellino minore, che è piombato all’improvviso nella sua vita e le ha tolto l’affetto esclusivo dei genitori. Se le toglie anche i giochi è finita: e no, lei non lo permetterà e combatterà fino alla morte!
In realtà i giochi non rappresentano degli oggetti, rappresentano il mondo delle sue certezze a cui lei ha bisogno di aggrapparsi per sapere che è ancora tutto come prima, pur sapendo che qualcosa è cambiato. Come per ogni cambiamento però ci vuole tempo ed elaborazione. Senza tediarvi con teorie e cose simili, passando all’azione:
1) è bene che Maya possa riconoscere dei giochi come esclusivamente suoi e anche quando non li usa più sia lei a dire che Elias può usarli: è lei che glieli presta, pur conservandone la proprietà. Ovviamente ci sono dei giochi che sono solo di Elias e la regola vale anche al contrario. Ci sono però giochi che mamma e papà comprano per tutti e due e così devono essere etichettati: “per tutti e due”. I bambini hanno ben chiaro il concetto di proprietà privata alla faccia di Marx!
2) utilizzare la considerazione che ci sono giochi diversi per le varie età per farle capire che quando era piccina anche lei utilizzava certi giochi e che ora invece ne usa altri. Che anche i suoi vecchi giochi sono sempre suoi, ma lei non li usa perché è cresciuta. Può essere utile in questo caso tirar fuori l’album di quando era piccolina e parlarle di quel che faceva lei all’età di Elias. E’ un modo per ritagliarsi degli spazi da soli con lei e farla sentire importante.
3) Prendere spunto proprio dalla sua storia per spiegarle che anche Elias ha bisogno di andare in giro per casa, di gattonare, perché quello è il suo modo di conoscere il mondo.
4) Non punirla, perché tanto è controproducente. Il suo comportamento sta solo a significare insicurezza e bisogno di avere delle certezze.
5) Provate a utilizzare la Play Therapy, come simpaticamente proposto in questo blog, http://genitoricrescono.com/play-therapy-applicata-vikingo/ magari la trovate utile!”

Un bacione a tutti

                                                                                        Dott.ssa Alessandra Girodivento.


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