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QUANDO NASCE UN BAMBINO Allattamento artificiale ed IPLV/APLV

Da Thewomoms2013

Quando l’allattamento al seno non è attuabile totalmente o in parte, l’unica valida alternativa al latte materno è rappresentata dai cosiddetti latti formulati, ovvero latti di produzione industriale preparati a partire dal latte vaccino, modificati più o meno profondamente nella loro composizione, affinché questa si avvicini il più possibile a quella del latte umano e si renda più adattabile alle caratteristiche digestive e metaboliche del lattante.

In rapporto all’età in cui è indicato il loro impiego, possono essere classificati in:

- Latti di partenza, formule indicate nei primi 4/6 mesi di vita;

- Latti di proseguimento da utilizzare successivamente.

QUANDO NASCE UN BAMBINO Allattamento artificiale ed IPLV/APLV

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L’industria li fornisce in due diverse formulazioni, infatti abbiamo:

- Latti liquidi, che sono già pronti per l’impegno e non occorre bollitura. Dopo l’apertura del contenitore il latte va conservato nel frigorifero e consumato nelle 24 ore successive.

- Latti in polvere, che richiedono invece una preparazione. Dapprima bisogna versare nel biberon sterilizzato l’acqua necessaria per ogni singolo pasto e subito dopo vanno aggiunti i misurini di polvere richiesti (in genere circa 1 misurino raso per ogni 30 ml di acqua). Inoltre va ricordato che è indicato utilizzare dell’acqua imbottigliata di tipo oligominerale (per evitare di sovraccaricare il rene del neonato), bollita e lasciata a raffreddare.

Il numero dei pasti da somministrare è di circa 6 o 7 nelle 24 ore durante le prime settimane di vita, e successivamente di 5 o 6 nelle 24 ore, seguendo ovviamente sempre le indicazioni del pediatra che adatterà il numero di poppate al fabbisogno nutrizionale del piccolo.

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I termini di allergie alle proteine del latte vaccino (APLV) o di intolleranza alle proteine del latte vaccino (IPLV) vengono riservato a tutti quei quadri clinici sostenuti da risposte immunologiche abnormi agli alimenti che contengono questo tipo di proteine.

Nelle linee guida ESPGHAN per la prevenzione delle allergie alimentari viene raccomandato di allattare il neonato esclusivamente al seno per i primi 4-6 mesi di vita e di non effettuare l’introduzione di cibi solidi prima dei 5 mesi di vita; inoltre, nel bambino con anamnesi familiare positiva per patologie allergiche (genitore o fratello affetti) il gruppo di pediatri americani raccomanda il ricorso a formule industriali a ridotta allergenicità.

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I lattanti bambini con documentata allergia alimentare devono essere trattati con la completa esclusione dalla dieta della proteina allergizzante. Nei neonati allattati al seno è necessaria l’esclusione dalla dieta materna della proteina causa dell’allergia, mentre nei lattanti con APLV non allattati al seno devono essere impiegati idrolizzati proteici a ridotta allergenicità e idrolisi spinta; nei casi con concomitante malassorbimento troveranno impiego gli idrolizzati a ridotta allergenicità privi di lattosio e con oli MTC, più facilmente assorbibili.

I latti di soia attualmente in commercio sono composti da proteine isolate della soia con aggiunta di ferro, vitamine, minerali ed elettroliti secondo i fabbisogni fisiologici dei neonati. Amminoacidi come la taurina e la L-metionina sono sempre presenti in queste formule per accrescerne il valore biologico. I grassi sono derivati da oli vegetali come l’olio di soia, di palma e di girasole. I carboidrati sono derivati dall’amido di mais o di tapioca. Tali formule sono supplementate con calcio, ferro e zinco, e sono prive di per lattosio.

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Gli idrolizzati di caseina sono formule ad idrolisi spinta ampiamente utilizzate nel trattamento dei  lattanti con IPLV/APLV. Questi preparati vengono degradati enzimaticamente a peptidi di basso peso molecolare per ottenere una bassa allergenicità.

Più recentemente sono state sviluppate formule ad idrolisi spinta contenenti proteine del siero di latte idrolizzate e risultano meno sicure di quelle a base di caseina.

In casi particolarmente gravi con sintomatologia sistemica e/o polisensibilizzazione anche ad altri nutrienti si ricorre a formule a base di amminoacidi di sintesi, nutrienti ma sicuramente di scarsa palatabilita a differenza delle formule sopra descritte.

 

Dottoressa Ylenia Maisto, Dietista.



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