Un tempo, all'incirca quattro anni fa, ero ancora piena di pregiudizi, ma anche di speranze: c'era tanto da fare, tanto da dire, tanto da esprimere, tanto da provare e tanto da desiderare.
Ora questo sito, come me, si fa sempre più vuoto ricettacolo di vecchie immagini di manzi e immagini sbiadite, con rare schiarite di breve durata e contenuti spesso profondi, epurati da quella visione innocente ma anche meschina che mi portava a dividere il mondo in bianco, nero e fuxia.
Ora è tutto grigio, informe, e io mi sto chiudendo sempre di più, in un pericoloso ciclo che non sono io che posso fermare, perchè sebbene mi sforzi chi contatto dice no, tira pacco o si dimentica improvvisamente il mio numero (e parlo sia di utenti di Romeo che di amici storici) e allora io mi stanco di cercare, mi stanco di andare avanti e mi lascio morire, occupata solo da quello che resta: reperire più soldi possibile.
E allora da domani lavorerò per la seconda estate come bambinaia, e a marzo mi laureerò, per poi darmi ano e anima ai bandi di dottorato di aprile e luglio...ma come sarò arrivato lì?
Vuoto, vuota, ancora privo di una decisione su chi voglio essere, con il desiderio di essere una drag queen e la paura dell'omofobia dei parenti, del paese, del partito (?), della provincia...e poi la mancanza di un sostegno fermo, fisso, di un amico, di un ragazzo, di un trombamico o di un unicorno con zoccolo 13.
Poco c'è da dire e sempre meno mi vien voglia di scrivere, ma semplicemente perchè poco c'è da raccontare, sebbene questo diario non chiuderà mai, sebbene rimarranno sempre possibili futuri post come "From M to M" che senza il SorellaJc non avrei potuto fissare nel tempo, immortali istantanee di una speranza rivelatasi un fallimento.
Vostra, melanconica, SorellaJc
badessa fallita di un impero decadente.