Foto di Alessandro Meoli©, per FlipMagazine
Premessa: per chi scrive, Roma è la seconda città di adozione insieme a Milano, Londra, Parigi e New York, nell’ordine.
Pertanto leggere un libro come Quando Roma era un paradiso, SKIRA Editore, pagg.138, di Stefano Malatesta, bravo e colto giornalista di Repubblica, che vive a Trastevere, è un’emozione autentica.
Un bel libro, che si legge con grande piacere. Ironico e documentato, farcito di ricordi che sanno di cronaca e vita, ci fa rivivere una Roma Bbella, genuina, austera, canaglia e anche un po’ naif. E questa Roma vive, tra una battuta e una magnata, tra alto e basso. Tra arte e cinema, donne belle e il tempo che non si riesce a fermare.
La Roma di Malatesta è la capitale sfrontata e senza peli sulla lingua, che ha come colonna sonora i grandi autori del cinema (allora molto giovani), gli artisti maudit e che vogliono il mondo, gli stranieri che impazziscono tra i vicoli ammaglianti del centro storico e i piatti di una cucina che ti sazia e che ti porta alla dipendenza.
Quando Roma era un paradiso è un libro da leggere e rileggere, un pamphlet disincantato di un giornalista che sa raccontare, con stile e senza inibizioni.
Il libro è anche divertente, fin dalla dedica iniziale agli amici di Ostia.
Stefano Malatesta merita un plauso e uno sguardo di ammirazione.
Mauro Pecchenino