Magazine Informazione regionale

Quando si dice la sintesi

Creato il 05 giugno 2011 da Zfrantziscu

Quando si dice la sintesi

Da "La Sardegna - I tesori dell'archeologia"
a cura di Alberto Moravetti. Ed. La Nuova Sardegna

Caro Gigi SannaSai che cosa distingue un archeologo professionale da un cialtrone, delirante, ciarlatano, visionario, fantasioso elucubratore (cancellare le voci che non interessano)? La capacità di sintesi. Per parlare del masso di Nurdole riprodotto anche nella foto accanto, tu hai impiegato 5.538 parole; l'archeologa che ne parla nel volumetto curato da Alberto Moravetti (“La Sardegna – I tesori dell'archeologia”) impiega 29 parole: “Tempio nuragico di Nurdole: blocco di trachite con superficie decorata da una composizione di motivi geometrici incisi, proveniente dal coronamento del nuraghe trasformato in luogo di culto. Età nuragica”.Tu dirai (anzi lo hai scritto) che non è vero, che quei motivi geometrici incisi sono ben altro che semplici motivi geometrici e che come ce li hai visti tu, a maggior ragione avrebbe dovuto vederceli chi per professione ha l'obbligo, se non altro morale, di andare oltre l'apparenza. Ma perché sovraccaricare la mente dei lettori di nozioni che creerebbero confusione? Lo ha detto anche il sottosegretario dei Beni culturali che non esiste scrittura di età nuragica “anche perché, come ben esplicitato in tutti i testi scientifici sulla civiltà nuragica, questa non ha mai conosciuto la scrittura”. E lui è uomo di governo, mica bruscolini.Sintesi, mio caro, sintesi ci vuole. Del resto, non viene da quegli ambienti l'assicurazione che la barchetta nuragica di Teti non esiste? Non è che vogliono nascondere qualcosa: è solo per amor di sintesi che si nega l'esistenza di una cosa abbondantemente fotografata e vista nuovamente qualche mese fa. Lo sai, del resto, “de su nono non si tinghet papiru”.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :