Magazine Arte

Quando soffia il meltemi

Creato il 28 giugno 2015 da Odio_via_col_vento

Quando soffia il meltemi

Sherree Valentine Daines

Chi l'ha provato sa di cosa parlo, una specie di mistral del Mare Egeo, un vento insistente, forte, freddo. Cosa si fa, in Grecia, quando soffia il meltemi?

Normalmente si cercano spiagge riparate, l'altra costa dell'isola, una baia sotto vento, una cala nascosta tra i dirupi della montagna che scende a picco sul mare. Senonché di solito hai preso a noleggio una delle solite auto greche: vecchie, senza ammortizzatori, con un vago ricordo della frizione, che non sanno nemmeno cosa sia la revisione.

Il secondo "senonché " è dato dalle strade greche, soprattutto delle isole: anche queste sono spesso una scommessa, come una scommessa è la cartografia. Può capitarvi come a noi, spesso, di non avere più il coraggio né di andare avanti né di andare indietro, lungo un canyon suggestivo, ma senza parapetti, una discesa infinita con uno specchio di mare (ed una acropoli) in fondo. Ma come ci arrivavano gli antichi greci? Via mare, verosimilmente. E poi, i bizantini? Ma senz'altro a dorso di mulo. 

E noi oggi? Noi oggi abbiamo scherzato come disperati per esorcizzare la paura, scommettendo sul numero di tornanti, sulle frane di rocce e pietrisco che sembravano minacciarci se suonavamo il clacson, sulle capre che ci attraversavano la strada. E poi, in una escalation macabra, su chi era seppellito nei cimiteri sui costoni di montagna (viaggiatori troppo avventurosi?); su quanti metri di caduta a stile libero ci aspettavano; su quale numero telefonico chiamare in caso di emergenza; su come si dirà mai "aiuto" in greco; sul numero di auto che giacevano in fondo al dirupo.

Poi le abbiamo viste: le auto in fondo al dirupo, dico. Giuro: ce ne erano almeno tre. Lamiere arrugginite.

Abbiamo desistito e alla prima piazzola abbiamo invertito la marcia e siamo tornati indietro.

Non sapremo mai di che colore era quell'acropoli sul golfo, né quanti avventurosi turisti villeggiavano sulle rive di quella meravigliosa ed isolata pozza di mare irraggiungibile.

E allora come si passa la giornata di meltemi? Seduti nella piazza di uno sperduto, bellissimo paese di montagna, all'ombra di un platano, su una sedia di paglia, insieme agli uomini coi baffi e il cappello che bevono rezzina, guardando le donne vestite di nero e col fazzoletto in testa che tessono sulla soglia della porta.

Esistono ancora, sì, questi luoghi che sembrano strappati a viva forza da un film d'epoca come Zorba il greco. 

Anche il meltemi ha i suoi vantaggi.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazines