… È un guaio. La sindachessa di Crema non deve deludere, non può, vietato. E invece è rimasta convinta da un progetto Snam-Stogit presentato a lei stessa e all’assessore Bergamaschi per la riqualificazione dei parchi pubblici di Crema.
Non è un bell’accordo. Non è alla pari uno scambio fra attività d’impatto pesante come stoccaggi e centrali di gas metano, collegate a enormi metanodotti diretti all’estero verso la compravendita e gli affari privati (Eni è dello Stato per il 30%), e la riqualificazione dei giardini.
Ci si aspettava che la sindachessa, grazie alla sua intelligenza politica (quale sindaco sa parlare e comprendere come lei?) e grazie alla sua guida carismatica, si facesse portatrice dell’esigenza di rispetto dell’ambiente.
Hanno ragione Enrico Duranti (No Gasaran Sergnano) ed Ezio Corradi (Comitato ambientalisti Lombardia).
Corradi ha mostrato diversi sindaci il documento ministeriale (dell’ambiente) che autorizza Stogit a causare sismi 3.0, mentre la microsismicità determinata dall’attività di pompaggio ed estrazione del metano dal sottosuolo non è un dono, è un problema.
La sindachessa queste cose le sa. La leader del comprensorio cremasco è lei, e lei forse sarebbe riuscita ottenere un risultato brillante come la sensibilizzazione dei Comuni vicini alla zona d’influenza degli stoccaggi e delle centrali. Se no a che serve la politica?
Ecco il link del recente accordo Con Snam e Stogit. Il rinnovato Pd ascolterà il dolore della Terra, capirà i rischi che si corrono per affari privati e dello stesso Stato?
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