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Vorrei pubblicare qui un botta e risposta tra Luca Telese e me, che sono un semplice lettore, cittadino, nè giornalista nè tesserato politico. Il dialogo è interessante se non altro perchè dalla risposta di Telese si evince che le mie provocazioni sul suo precedente impiego al Giornale di Berlusconi non sono le uniche e che molte volte si è trovato a doverle ascoltare. Questa volta la reazione è stata di stizza ed ha fatto uscire fuori un pò di arroganza e presunzione di superiorità intellettuale.
L'articolo di Telese che commentavo riguarda il caso dell'aggressione da parte di Ignazio La Russa ad un giornalista free-lance durante una conferenza stampa.
Davide: In effetti a cercare il lato umano e simpatico di La russa c'aveva già pensato Fiorello. Telese non occorre dipingerlo ancora con questo articolo in bilico tra agiografia e avanspettacolo (cos'è un rigurgito da impiegato del Giornale?). La russa è un esaltato, sinceramente ne ho piene le scatole di gente come lui, e l'aggettivo di "intelligente" non gli calza affatto. Ricordo il suo vile calunniare dando del pedofilo ad un contestatore a new york appena un anno fa. Il fatto è che La Russa alla fine è attaccato e sedotto dal potere al pari delgi altri mangiasoldipubblici e la sua paura più grande e quella di perdere la poltrona e ritornare a fare la larva nei talk show. La reazione avuta è più che altro la paura dello sbando finale.
Luca Telese: ... La seconda a Davide. Di solito non dovrei nemmeno rispondere a uno che mi da del "cameriere" perchè evidentemente deve essere un po' fesso, poverino. Se uno vuole fare il cameriere di Berlusconi secondo te se ne va al Fatto? Devi essere un genio....
Però, invece, voglio risponderti lo stesso, perché temo che La Russa sia molto più intelligente di te. Ovvero di chi pensa - non ti conosco, magari privatamente sei una persona equilibratissima, ti giudico per quello che scrivi qui - che la vita sia tutto un clichè. I "cattivi" (quelli che tu ha designato come tali, ovviamente) sono stupidi, torvi e perfidi. Ma dove si va se si ragiona così? Una delle regole che cerchiamo di rispettare, a Il Fatto, è quella di non cedere ai luoghi comuni. Di giudicare le cose come sono. Anzi. Prova a fare un esercizio logico: cosa avresti pensato, che ne so, di Beppe Grillo, se avesse strattonato uno che gli dava del "Corrotto" o dell'"assassino"? Magari che ha fatto bene.
Quindi, per quanto a te piacerebbe il contrario, ti devo dire che questo articolo voleva proprio dire questo: quando sono chiare le posizioni di appartenenza - e noi del Fatto siamo in prima linea nella battaglia sulla libertà contro questo governo, come puoi vedere anche oggi - non c'è bisogno di mettere il cervello all'ammasso.
Davide : Grazie per la risposta, sinceramente credo che tu sia troppo pronto a ragionar su luoghi comuni e giudichi sulla base di idee preconfezionate e non su quello che leggi. Non ho scritto e non credo che tu sia un "cameriere" come non credo che ogni giornalista del Giornale lo sia. Non sottovaluare gli altri, non credere che siano tutti sempliciotti che vedono le cose solo col filtro di un estremismo di parte. Se lo vuoi sapere quello che credo di La Russa e che è un uomo furbo e scaltro come ce ne sono fin troppi in Italia oggi, che ama smodatamente il potere; se un tempo la sua poteva essere sincera passione politica adesso è semplicemente amore della poltrona e del potere acquisito. Si gondola del fatto di sentirsi comandante della difesa e il suo stesso modo di porsi con gli altri è cambiato da quando faceva il muso ispiratore di Fiorello nei talk show.
In quanto a me, si in effetti sono un pò fesso, visto che non sono riuscito a rubare nulla (poverino) o a raggiungere le altisonanti posizioni di La Russa, e credo in fondo di non aver mai imparato l'arte della disonestà, al contrario di chi invece viene premiato da questa italietta.
Per finire se vedessi Grillo strattonare qualcuno che lo accusa di qualcosa, penserei che Grillo è un debole e che ha la coda di paglia e che alle argomentazioni verbali non gli rimane che rispondere con le mani a guisa di un qualunque picchiatore fascista.
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