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QUANDO U2 E TONI SANTAGATA "SPACCAVANO" In questi giorni,...

Creato il 23 novembre 2010 da Restoinascolto
QUANDO U2 E TONI SANTAGATA "SPACCAVANO"
In questi giorni, riprendendo contatti musicali con il mio amico Max, che vive da qualche anno in terrza d'Abruzzo, e con il quale abbiamo condiviso gli anni migliori di Battiato e Bennato, mi sono tornati alla mente i gusti musicali degli amici di classe degli ultimi due anni delle superiori. Classe abbastanza omogenea. La sezione femminile era, salvo eccezioni, alla corte della musica italiana più nazional-popolare. Eravamo negli anni 1987/1988, quando il famoso trio sanremese Tozzi-Morandi-Ruggeri bussava alle tasche degli italiani chiedendo di dare di più mentre Zarrillo, da par, suo quantificava in “5 giorni” l’ultimatum da dare alla sua musica. La squadra maschile era così composta: io e Luca tutto Bowie-TalkingHeads, panini e birra a casa della madre mentre si saccheggiava allegramente la discografia del fratello. Luca è poi rimasto legato a quegli ascolti mentre io ho continuato a “fighettare” rinvenendo e ostentando le nuove scoperte musicali (che non mi sono valse, in ogni caso, a cuccare ragazze [nota di Elvira]). Poi c’era chi amava la musica cantautorale di De Gregori (che piaceva tanto anche alla prof di italiano guarda caso … ), Ruggeri e Venditti. I Baglioni/Cocciante boys, che trovavano nei loro testi la verità delle loro relazioni amorose (Max è inutile che ti giri dall’altra parte!). E poi c’era Gino. Lui era il più grande di età oltre che diversamente magro (pare si dica così adesso), nonché il primo patentato della classe essendo nato a gennaio.
La sua prima auto, ergo quella del padre, era una Simca con uno di quegli autoradio incassati nella plancia a prova di mariolo: tentare di tirare via l’autoradio, infatti, per un ladro significava dover asportare e portarsi via l’intero impianto elettrico del mezzo. Questi prototipi di lettori multimediali, supportavano esclusivamente quei formati fisici chiamati stereo8. Nello spazioso portabagagli della Simca giacevano inermi e inutilizzate montagne di stereo8 dove il genere musicale predominante era il meglio della discografia di Toni Santagata alternata alla sporadica presenza di Mazurke e lisci di Raul Casadei memoria. Ogni tanto ce ne andavamo in giro anche col furgoncino verde-militare che il padre usava per la sua attività commerciale e dal quale uscivamo fuori usando lo sportello posteriore scimmiottando la sigla dell’ A-Team. Data via la Simca per sopraggiunti limiti di età (che colpo!) Gino passò ad una Fiat Ritmo bianca che divenne la nostra carrozza ufficiale per il paese dei balocchi (da noi si usa il termine “appùppà”, nel vocabolario italiano lo si trova alla voce “marinare la scuola”). Ma, nonostante il vano porta oggetti dell’auto fosse marchiato a fuoco dalla massiccia presenza di nastri di cantautorato italiano, tra l’87 e l’88, nell’autoradio di quella Ritmo ci fu spazio esclusivamente per la riproduzione di un solo nastro: The Joshua Tree degli U2. Per un intero anno scolastico, tutti i giorni, prima e dopo le lezioni o solo come colonna sonora delle nostre “bigiate” (diciamo pure al limite della purga) “sparammo al cielo blu, dove le strade non avevano nome, correvamo per rimanere in piedi, per le madri dei dispersi non c’era uscita e con o senza te si viaggiava nel Paese di Dio a cercare qualcosa che ancora non riuscivamo a trovare”. Poi arrivò l’estate, i giorni del diploma, la gioia per la fine della scuola contrapposta alla paura dell’ignoto di ciò che ci attendeva dopo. La musica, come le nostre vite, prese strade diverse con una sola certezza: all’infinitesimo ascolto di The Joshua Tree, per Bono & co., ma soprattutto per la Maxell C45, non ci fu scampo e l’autoradio divenne la loro ultima custodia. RIP.
[questa sotto è la ripresa video completa (molto buona) della versione di I Still Haven't Found cantata dagli U2 con il coro dei New Voices of Freedom durante la tournèe americana di The Joshua Tree e riportata nel doppio Rattle & Hum. Una delle rare concessioni extra dei dubliners ai loro spettacoli. L'ho cercata per anni e per l'occasione l'ho trovata. Fortunato me].

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