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Quando un Paese e la sua cultura vanno a escort.

Creato il 14 novembre 2010 da Clarinettem

Quando un Paese e la sua cultura vanno a escort.

A prescindere dalla disastrosa situazione politica in cui ci troviamo. A prescindere dalla quasi assoluta mancanza di alternative serie. A prescindere dallo schifo che TUTTI fanno, destra o sinistra poco importa. Io davvero non capisco come possano i miei coetanei (ragazzi dai 20 anni in poi, per capirci), con un futuro davanti e un’educazione alle spalle, tollerare che l’Italia sia governata e rappresentata da un 73enne omofobo, pedofilo, razzista, misogino, ipocrita e volgare.
Non comprendo come possano le donne sentirsi rappresentate da un uomo che mercifica i loro corpi per abitudine.
Non capisco come possano continuare così i cattolici, tanto integri nei loro costumi e nella loro morale. Sono solo schifata e attonita.

E non comprendo come le cosiddette Arcore Girls possano essere chiamate a destra e a manca per fare serate, rilasciare interviste, scrivere libri, addirittura. Davvero non capisco.

Non riesco a capacitarmi del fatto che in Italia, un paese in cui si fa tanto per combattere la prostituzione, un paese in cui la legge punisce (o comunque dovrebbe punire) chi sfrutta la prostituzione, soprattutto se minorile, si sia diventati così ipocriti da distinguere tra prostitute di strada, le cosiddette “puttane” e le prostitute d’alto borgo, le cosiddette “escort“.

Cambia il termine, ma non la definizione.
Perché se un uomo va a cercare del sesso a pagamento in strada viene multato e se invece lo cerca a Palazzo Grazioli no?
Perché una ragazza che si prostituisce sulla tangenziale viene portata al comando dei Carabinieri e se le va male anche denunciata perché clandestina e una che, invece, si prostituisce in una villa di Arcore viene fatta uscire dalla suddetta caserma grazie a una provvidenziale telefonata del Presidente del Consiglio (e se questo non è abuso di potere vi prego di spiegarmi cosa invece è definibile come tale)?
La cosa che più mi fa paura è che c’è chi ancora difende questa macchietta che ci governa.

Leggevo ieri la copia di Internazionale di settimana scorsa. Internazionale, per chi non lo sapesse, è un settimanale che raccoglie gli articoli più interessanti dei quotidiani e delle riviste di tutto il mondo e li traduce in italiano, raggruppandoli per tipo di notizie e aree tematiche.
L’impressione che si ha leggendo la stampa estera che parla dell’Italia e di Berlusconi non è più quella che si poteva avere fino a poco tempo fa, vale a dire un misto di ironia e disprezzo. No.
In tutti gli articoli tradotti ho trovato stupore, incredulità.
Come possono gli Italiani, si chiedono Inghilterra, U.S.A., Francia, Svizzera, Spagna e molti altri, tollerare ancora di essere governati da un uomo che continua a metterli in ridicolo? Come può la patria della cultura permettere a un unico uomo di gettar fango sulla propria storia, sulla propria dignità? Non capiscono. E non lo capisco nemmeno io.

Come possiamo, noi studenti, permettere che le nostre università vengano dimenticate? Ma a voi non viene una gran rabbia ogni volta che dovete preparare un esame e ci mettete l’anima pur sapendo che nella vita è probabile che veniate sorpassati da chi ha una bella raccomandazione o da chi la sa dar via meglio?
Avete sentito a Vieni via con me l’ammontare degli stanziamenti esteri per la cultura? E avete fatto caso alle dichiarazioni rilasciate a tal proposito da Bondi e Tremonti?
Ma, poverini, non è solo colpa loro dopotutto. Da quando sono nata non ricordo un governo che si sia preoccupato seriamente dell’istruzione e delle cultura. Nemmeno uno.
Sono tutti bravi ora a darsi la colpa a vicenda per il degrado in cui versa Pompei (ma solo Pompei? La maggior parte del patrimonio artistico italiano è stata dimenticata). C’è chi dice che, tanto, sono solo quattro pietre. Che con la cultura non si campa. Che con la Divina Commedia non ci si possono fare i panini.

Ed è qui che, secondo me, si sbagliano.

L’Italia è la culla della cultura e dell’arte. Se solo questa situazione venisse sfruttata a dovere potremmo campare per buona parte grazie al turismo e all’esportazione della nostra cultura. I cervelli italiani sono ricercatissimi all’estero. In Italia vengono abbandonati a morire di inedia. Consideriamo il latino una lingua morta e il diritto romano una cosa vecchia e inutile. La storia dell’arte una materia scolastica. Fuori dall’Italia c’è chi con queste cose ci tira avanti, e anche bene per dirla tutta.
Riflettiamo un pochino su queste cose, che tanto male non fa.

Ma tanto io ho solo 23 anni e di politica non ne capisco nulla.



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