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Quanno ce vo’, ce vo’

Creato il 14 maggio 2012 da Albertocapece

Quanno ce vo’, ce vo’Unverschämt. Lo dico come lo direbbe Angela, anche perché in italiano suonerebbe un po’ forte. Dunque unferscemt (si pronuncia così) vuol dire letteralmente senza vergogna, però con tutte le connotazioni che nella nostra lingua portano a dire che uno ha la faccia come qualche altra cosa.

Ma cosa si può pensare di chi dopo l’elezioni Hollande e il disastro elettorale della Merkel, si compiace del “vento d’Europa che fa largo alla crescita”, quando la sua ascesa al premierato è stata  voluta dalla Bce e dal cancelliere tedesco proprio per dirigere la macelleria sociale, quando sono state puntigliosamente messe in atto tutte le ricette recessive imposte dalla medesima, quando si è messo in ginocchio un Paese senza alcun senso di realtà, si sono messi in forse i diritti fondamentali del lavoro, quando si è preteso che il Parlamento votasse in tutta fretta quel fiscal compact che ora ritorna in discussione e in alto mare, spacciandolo per la salvezza, dopo che si è persino arrivati a litigare con Sarkozy pur di compiacere Frau Merkel e si è accettato di non incontrare Hollande come se avesse la lebbra? Servile prima, ancor più servile adesso che cerca si strappare qualche spicciolo per mettere toppe al disastro che ha fatto.

Tutti penserebbero che uno così ha la faccia di bronzo o più volgarmente la faccia come il culo. Per non dire di peggio:  una faccia da Monti. Che è quella in cui si specchia tutta la nostra politica.


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