Le elezioni (Giorgio Gaber)
Sta Giorgin tutt’untuoso
Gobba in su e capo chino
Mentre Obama garantisce,
da padrone,
Global mercato a stelle e striscie.
Ma il Bersan ingelosito
Eccepisce a tutte onde:
Sono io il nuovo nano
eletto
Dal popolo sovrano.
Monti in grigio e doppio petto
Sornione guata il mezzo leader,
Sorridendo in doppia guisa:
il Bilderberg
E Goldman Sachs son cosa mia.
Nulla importa al servitor fedele
Del nero Demòn d’oltremare;
Sente il frusciar del dollaro,
questo
Basta da bramare.
Tutta la vita col pisello floscio,
Ma il denaro ben sonante
Della mercede meritata
attira
La donna nubile e l’accasata.
Che vita d’ora in poi, che sguazzo,
Madre mia, non pensavi certo
Che tuo figlio quatto quatto
salisse
Così in alto e così all’aperto.
Tradimento, menzogna, abominio,
Son piacevoli sollazzi
Ben pagati e tollerati,
quando
Il popolo sovrano è di merda e di sfigati.