Un accenno durante una conversazione… E mi viene in mente una frase dal “Faust” di Goethe: – Verweile doch, du bist so schoen” – (fermati, dunque, sei così bello).
C’è infatti un’età nella quale ciascuno di noi vorrebbe essersi arrestato, o perché era al massimo della pienezza fisica o aveva raggiunto dei traguardi da sempre sperati.
Ecco, la mia età si sarebbe situata tra i 35/40 anni, non prima perché non avrei ancora raggiunto una certa completezza del carattere, piuttosto qualche anno dopo.
Non sempre la giovinezza, pur se accompagnata dalla bellezza, può essere fonte di soddisfazioni. Anche se ci si sente belli, ammirati, manca sempre un qualcosa, quella maturità di sentimenti, quell’inizio di “saggezza” che ci porta ad accettare le vita anche con le sue delusioni, ma nel contempo è un’età nella quale il vigore fisico non è ancora scemato.
Passato quel traguardo, c’è la consapevolezza che inizia, anche se debolmente, anche se in un certo modo “frenato” da un sano modo di vivere, anche se il cuore si mantiene giovane, un declino che andrà man mano scivolando verso la vecchiaia, e solo questa maturità ci consentirà di accettarlo come un naturale evolversi dell’esistenza.
Fermati, dunque, sei così bello…Goethe, o il “ritratto di Dorian Gray” sono solo utopie.
Nessuno, anche vendendo l’anima a Mefisto, può arrestare, almeno visivamente il tempo.
Certo, ci sono i trucchetti della chirurgia plastica, botulino, acido ialuronico, silicone ed altre sostanze simili: ma allora saremmo ancora esseri umani o fabbriche chimiche ambulanti?