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Quant’è triste quella fiducia a Formigoni

Creato il 06 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Roberto Formigoni non sfida più l’opposizione. Alla prima richiesta di dimissioni aveva risposto l’anno scorso che tornando alle urne avrebbe vinto di nuovo. Anche poco più di un mese fa, prima delle amministrative, aveva dichiarato che la gente credeva a lui, strappando il microfono a una giornalista, con l’arroganza che lo contraddistingue. La mozione di sfiducia al presidente della Regione si è trasformata nella rinnovata fiducia a Roberto Formigoni, che resta al suo posto. Difficile supporre il contrario: tuttavia l’insistenza delle opposizioni fa pensare che questa volta un candidato sulla rampa di lancio ci sia, pronto a decollare, giovane, brillante, vincente, non un Sarfatti né un Martinazzoli. Nel frattempo Formigoni non vuole mollare di un centimetro: il sistema che ha costruito è tutto suo, un’opera di vent’anni che sarà difficile ma necessario ereditare e trasformare.

 

Questo il comunicato di Giulio Cavalli (SEL):

“Non è una mozione contro di lei, sarebbe riduttivo” afferma il consigliere regionale SEL Giulio Cavalli in fase di dichiarazione di voto sulla mozione di sfiducia al Presidente di Regione Lombardia Roberto Formigoni.

“Formigoni non può permettersi di nascondersi dietro mancati avvisi di garanzia, dal momento che alcuni ex membri della giunta lombarda sono in carcere”.

“La sensazione che si respira in aula è che questa maggioranza non abbia assolutamente alcun legame con la situazione politica a livello nazionale ma, soprattutto, non abbia alcun contatto con il mondo fuori dal palazzo”.

“Mi trovo spesso a parlare con gli operai fuori dalle fabbriche, con gli studenti, con i pazienti delle tanto lodate strutture sanitarie lombarde, che mi raccontano una regione totalmente differente da quella che Formigoni ci vuole rivendere”.

“In aula il Presidente di Regione Lombardia ha elencato tutti i suoi presunti successi  attraverso un semplice lavoro di copia incolla, senza mai entrare nel merito delle situazioni. È per questo che pretendo che i cittadini lombardi conoscano i fatti a lui contestati, senza giri di parole e senza sterili elenchi”.

“Ad oggi deve ancora fornire tutte le risposte che mancano. È la fatica della democrazia e l’etica della responsabilità”.

“Ancora una volta, nonostante qualche attacco della maggioranza, rivendico il diritto di continuare a raccontare ciò che si evince dalle carte giudiziarie e che riguarda Regione Lombardia e i suoi rappresentanti amministrativi”.

Formigoni continui il suo lavoro, noi non ci imbarcheremo con lui”.

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