L’Italia ha bisogno della destra, come un uomo ha bisogno dell’aria per respirare. Ne ha bisogno perché il nostro è un paese socialmente ed economicamente disastrato, un paese allo sbando, impregnato di buonismo e radical-chiccherismo, di acritico esterofilismo, di immigrazionismo dogmatico, di rivoluzionismo virtuale, e di una stucchevole e pesante cultura ideologica, infarcita di retorica post-bellica.
Mai come di questi tempi, l’Italia ha bisogno di destra. Una destra capace di lottare a muso duro contro l’europeismo burocratico e bancario, contro l’arrogante egemonia di una sinistra che non si è mai scrollata di dosso le sue radici comuniste, e contro le prevaricazioni diplomatiche che minano la nostra credibilità e il nostro ruolo nel mondo, che giammai dovrebbe essere il (patetico) ruolo defilato o di secondo piano che oggi abbiamo (e che ci hanno letteralmente affibbiato).
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Soprattutto però, l’Italia ha bisogno di destra, perché è necessario riscoprire il nostro essere italiani ed essere comunità nazionale, unita nei valori della cultura, della lingua, della religione e del territorio. Perché senza il sentirsi parte di una comunità nazionale, non possono esistere il benessere economico e la giustizia sociale. Non esistono sviluppo e libertà.
E che la destra manchi nel nostro paese è un dato di fatto. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: immigrazione clandestina, assistenzialismo, relativismo etico, ingovernabilità, sottomissione dell’Italia all’Europa germanica, declino economico, delocalizzazione, deindustrializzazione, evasione fiscale, pressione fiscale altissima, crisi economica, disoccupazione, rinnegamento delle nostre radici culturali e identitarie in nome di un formale egalitarismo, scarso peso internazionale e chi ne ha più ne metta.
Insomma, l’Italia oggi è tutto quello che una nazione non dovrebbe essere. Mai!
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Ma la destra di cui parlo o che vorrei, non è certo quella attuale (uno sgradevole mix tra socialismo, affarismo, opportunismo e vecchio democristianesimo), né quella che tenta in qualunque modo di compiacere la gretta sinistra culturale e politica. La destra che vorrei è una destra liberale, nazionale, autorevole, capace di infiammare i cuori e aprire le menti. Una destra di popolo che faccia gli interessi del popolo italiano. Quegli interessi che la classe politica attuale ha perso di vista da parecchio, per inseguire l’Europa, i burocrati, le banche e la Germania…