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Quante volte, Giuda, mi bacerai?

Da Fishcanfly @marcodecave

Clyde, la verita’ e’ che Slash non e’ una persona, è più…un sentimento che porti nel cuore, hai capito? Clyde, a volte alla gente piace far finta di credere nei personaggi immaginari. Non e’ proprio una bugia… e’ piu’…come l’amore!

South Park, s15e05

Tutte le volte che ci hanno ingannati, traditi, illusi.

Guardo un film, e poi guardo il successivo, e quello dopo ancora e dico: questa non è la realtà. Non c’è questo genere di lieto fine nella vita, non c’è nemmeno questo genere di reazione alle tragedie. Non è il filtro della pellicola che trasforma la realtà in qualcosa d’altro. Parlo di una cosa peggiore. Parlo della deformazione con la quale molti osservano e vivono (verbo corretto?) il mondo nel quale si trovano, aspettandosi che uno sconosciuto regista abbia scritto per loro, per noi, chissà quale meraviglioso copione.

Se la mia vita fosse un film, la troverei piuttosto noiosa, non fosse altro per i titoli di coda sul finale. Ho sempre odiato i titoli di coda. E poi tutte le cose che ci sono dentro. Non è andata come certe patinate riviste ci avevano suggerito, in modo nemmeno del tutto subliminale. Non ci sono splendide fotomodelle quando esco di casa. La commessa non sta lì ad apsettare te, anzi non vede l’ora di finire il suo turno, e di uscire dall’ennesima giornata senza alternative.

Quante volte, Giuda, mi bacerai?

Santa Slash

Ci sono bollette da pagare, e soprattutto c’è lo scotto da pagare. I sentimenti poi…neanche a parlarne. C’è chi li piega e li usa convinto di essere davvero dentro un ”fottuto” film americano, altri seguono invece i principi base delle telenovelas argentine/italiane.

Il bacio? Quello è stato rovinato da chilometri e chilometri di triacetato di cellulosa. Quando baciate non c’è nessuna colonna sonora…A meno che non siate proprio voi a metterla nello stereo, non ci saranno comunque gli Oasis o Vasco Rossi a cantare lì per voi. Si, poi può anche esserci la magia del momento, non discuto, ma dovete “esserci dentro”. Non fuori. Noi continuaiamo a guardare la vita da fuori, perché abbiamo troppa paura di mettere le mani nel fango.

I vostri cantanti preferiti vi hanno riempito la testa di bugie. Tutti, cari miei, mi dispiace, ma non se ne salva proprio nessuno. E quando dico nessuno…Vi martellano la testa tramite la bianchezza patinata di un i-pod. Mentre camminate vi illudete davvero di essere voi i protagonisti, ma la verità è che, con tutta probabilità, non vi siete mai presentati ai provini generali.

Dovremmo costruirci la nostra colonna sonora, prendere la macchina da presa e decidere noi le scene, i tagli, il montaggio, la sceneggiatura. Allora sì, allora forse avremmo la possibilità di essere persino migliori del miglior Emmy Award o Oscar.

A forza di sniffare questi sogni siamo diventati la Bollywood di periferia del mondo. Voglio proprio mettere a nudo il meccanismo senza tanti fronzoli: loro fanno i soldi, noi gli diamo i nostri soldi. Capitalismo. Il banco vince sempre se a sedersi al tavolo è un consumatore.

Chi sono loro? Quelli che ogni mattina ci svegliano e ogni notte ci addormentano, quelli che ci cullano nel buio utero di una sala cinematografica o nel caldo laterale tunnel di un timpano.

Quante volte, Giuda, mi bacerai?

Non ho nessuna ricetta magica per curare questa malattia. Ora, tornate pure a “sognare”: il biglietto vero lo pagate all’uscita.

Wake me up when film ends.



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