Un sito internet? Quanto costa? Tempo fa avevo già trattato di quest’argomento ma lo ripropongo in virtù di una nuova conversazione che mi ha dato altri spunti di riflessione.
Breve prologo
Mi chiama un potenziale cliente che chiede un appuntamento per realizzare un sito “vetrina” in cui mostrare una ventina prodotti. Fissiamo l’orario e mi presento, stranamente puntuale. Ascolto le sue esigenze prendendo nota di tutto e alla fine rileggo gli appunti per evitare di aver dimenticato qualche particolare. Prima di alzarmi, il potenziale cliente mi chiede “Bè, ma quanto mi costerà?“. Mi riservo di prendermi almeno qualche ora per riflettere sul tipo di lavoro, su come ottimizzare i tempi e costi per inviargli un preventivo via mail e, prima di salutarci, sottolinea un particolare non indifferente: “Sarebbe un sito per il mio hobby“.
Quanto costa un sito internet?
Questa è la domanda più frequente e a cui non si può dare una risposta immediata. O meglio, a cui non si potrebbe dare una risposta immediata, il condizionale è d’obbligo. Ogni web master o web designer con un minimo d’esperienza dovrebbe prendersi qualche momento per pensare al lavoro da svolgere e chi, alla domanda, riesce a rispondere una cifra a botta sicura nella migliore delle ipotesi vuole vendere un pacchetto preconfezionato (che non è necessariamente un male) oppure non avere la minima idea di ciò che sta facendo.
Ogni sito internet è o dovrebbe essere diverso da un altro, almeno nei contenuti. La parte estetica, purtroppo, è quella che troppo spesso viene snobbata sia dai clienti sia dai web designer stessi che, per monetizzare, lasciano tanti particolari al caso e alla speranza che nessuno si accorga dei difetti o delle somiglianze.
In ogni caso, quando si realizza un sito internet, ci sono talmente tante variabili in gioco che risulta difficile stabilire un prezzo base. Per prima cosa, il web master insieme al cliente dovrebbe valutare se realizzare un sito statico o dinamico.
Sito internet statico
- Se l’esigenza è quella di un sito con un limitato numero di pagine e senza frequenti aggiornamenti, un sito statico potrebbe essere l’ideale. Un sito statico è composto da pagine HTML, senza un’area di amministrazione per l’aggiornamento dei contenuti che , nel caso, avverrà intervenendo direttamente sulla pagina in questione. Di solito costano meno dei siti dinamici perché necessitano di meno ore di lavoro almeno dal punto di vista del codice.
Esistono, come dicevo qualche riga più su, i pacchetti preconfezionati ossia delle offerte particolari in cui il web designer fornisce un numero fisso di pagine con i contenuti personalizzati.
Sito internet dinamico
- La differenza con il precedente riguarda il controllo totale dei contenuti. Accedendo ad un’area di amministrazione il cliente potrà apportare modifiche sui contenuti, inserire aggiornamenti, effettuare l’upload di nuove immagini e tanto altro. In più, un sito internet dinamico permette agli utenti che vi accedono di interagire modificando la lingua di navigazione, commentare, effettuare ricerche, scambiare opinioni con gli altri. Rispetto al sito statico, quello dinamico solitamente ha un costo maggiore giustificato dal maggior lavoro necessario per realizzarlo.
Commercio elettronico
- Se il cliente non vuole un semplice sito di presentazione ma vuole estendere la vendita anche sul web, potrebbe necessitare di un sito di commercio elettronico, e-commerce. In rete si trovano piattaforme gratuite con funzioni che rispondono perfettamente alla maggior parte delle esigenze, basterà impegnarsi nel trovare accorgimenti grafici che rendano unico e distinguibile il negozio.
Ora, per rispondere alla domanda, un web master/designer dovrebbe avere il maggior numero di dettagli possibile per capire tutte le esigenze, valutare quale strada intraprendere e fornire una risposta onesta. Attenzione, per risposta onesta non intendo con un prezzo in linea con il mercato ma con il proprio modo di lavorare. Quindi non basterà dire “voglio mostrare i miei prodotti” ma specificare che tipo di prodotti si vogliono mostrare, quanti sono, come sono. Dettagli che possono sembrare superficiali ma che sono essenziali per inquadrare e raggiungere l’obiettivo.
Certo, sarebbe più comodo dire una bella cifra e poi arrotondarla per rendere l’offerta più accattivante ma è poco professionale e poco onesto. In più questo metodo potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio che può ferire il web master/designer o il cliente. E’ difficile che uno dei due esca senza fasciature. Perché in una cifra stabilita a priori, il cliente che potrebbe essere attirato dal prezzo, spesso il cliente si trova con qualcosa in meno di quel che aveva chiesto. Oppure il web master/designer si trova a dover lavorare più ore del previsto per accontentare il cliente. Se poi le parti non dovessero incontrarsi con la domanda/offerta si aprirebbe un divario inesorabile che delude entrambi e sarà impossibile correre ai ripari.
Quanto tempo ci vuole?
E’ la seconda domanda a cui non si può dare una risposta precisa. Anche in questo caso è inutile e poco serio dire esporsi e dire una settimana oppure dieci/quindici giorni per impressionare il cliente. Il tempo per realizzare un sito internet varia in base al tipo di sito, ai contenuti, alla personalizzazione. Certo, se uno avesse l’esigenza di essere subito online basterebbe caricare WordPress o Joomla! sul server, cambiare il nome e il logo del sito e, volendo, in una o due ore, il sito sarebbe raggiungibile. Ma senza nessun’efficacia e senza identità. Ogni cosa va testata, verificata con i tempi giusti.
Bisogna firmare un contratto?
Non esiste un’associazione di categoria per chi realizza un sito internet e chiunque abbia un minimo d’esperienza può pubblicarne uno. Per lavorare in maniera corretta e trasparente, oltre a proporre il preventivo, io utilizzo il modello di contratto opensource di Osconche è gratuito e personalizzabile a seconda delle proprie esigenze. Per far partire i lavori entrambi i documenti (preventivo e contratto) devono essere ritornati firmati.
Come si paga un sito internet?
Un tempo non troppo lontano non servivano contratti, i preventivi si potevano dire al telefono e per siglare l’accordo bastava una stretta di mano. In quel modo, con la stretta di mano, si metteva in gioco il proprio onore e la fiducia, i beni più prezioso di ogni individuo. La società però è cambiata, nessuno fa più caso all’onore e nessuno si fida più di nessuno.
Delle volte i complimenti ricevuti per un lavoro ben fatto valgono più di ogni forma di pagamento ma quando si va a fare la spesa, alla cassa vogliono essere pagati con i soldi e non con le belle parole ricevute quindi occorre adeguarsi. Se non si riuscisse (perché è difficile) farsi pagare tutto in anticipo, è bene chiedere almeno un acconto pari al 50% del totale. Questo serve come garanzia per entrambe le parti ma anche per coprire le prime spese che si presentano.
Sarò in prima pagina su Google?
Forse, e ribadisco forse, solo se si conoscono personalmente Larry Page o Sergey Brin tanto bene da potersi permettere di rifiutare le loro chiamate allora si potrebbe pensare di arrivare in prima pagina su Google. Altrimenti nessuno può dare tale garanzia. Anzi, suggerisco di smettere istantaneamente di ascoltare chi propone quest’opportunità. Non esiste un modo per essere in prima pagina su Google, almeno nella ricerca organica. Un web master che si rispetti parla sempre in tutt’onestà di buon posizionamento, di buona visibilità ma non dovrebbe sbilanciarsi oltre.
Epilogo
Dopo aver valutato la struttura del sito, che doveva essere navigabile in due lingue, contenere un centinaio di prodotti invece dei venti ipotizzati ognuno dei quali con due immagini (che avrei dovuto preoccuparmi di scattare) e una scheda con la descrizione dei materiali utilizzati, ho formulato la mia proposta che è stata bocciata quasi con sdegno. “Figuriamoci se io spendo una cifra del genere per un hobby“. Bè, per te sarà anche un hobby ma per me è lavoro e, anche se mi piace tantissimo e mi diverte, mi serve per vivere. E riprendo la conclusione dell’articolo precedente:
I progetti non sono aria fritta.
Sono mattoni nello sviluppo e nel progresso di una persona.
Sono vittorie o sconfitte.
Notti insonni. Ansia e agitazione. Nervosismi.
Stress. Corse contro il tempo. Sigarette.
Sono la “faccia” che metti a disposizione del mondo perchè chi non ti conosce, collegherà la tua abilità ai tuoi lavori e non ai tuoi capelli.
Sono l’identità di chi viene rappresentato ma anche l’identità di chi rappresenta.
Quanto vale la tua faccia? Quanto vale la tua identità?
Ecco, la risposta a queste domande indica quanto costa realizzare un sito internet o un qualsiasi lavoro creativo.
Siete d’accordo con questa linea di pensiero?