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Quanto è difficile essere genitori oggi?

Da Angelo84

Secondo molti esperti di psicologia, pedagogia, sociologia, teologia, filosofia, economia, ecc., la nostra è una società globale chiamata ad occuparsi di un’importante sfida, quella alla “complessità”. Un’istanza non più rinviabile ormai, e alla quale nessuno può pensare di sottrarsi oggigiorno.
Quanto è difficile essere genitori oggi?
Il termine complesso deriva dal latino cum + plexus, e significa "intrecciato insieme". Quindi le questioni legate alla crisi del dialogo all'interno della famiglia, e l'aumento dei conflitti tra genitori e figli, non sono altro che problemi particolari, che cioè possono essere posti e pensati solo nel loro contesto, allo stesso tempo sono legati tra di loro, come fossero fili di uno stesso tessuto.
La sfida complessa a cui è chiamata la famiglia oggi, altro non è che una sfida globale, che abbraccia:
  1. I valori morali in cui la famiglia crede, e che vuole trasmettere ai giovani;
  2. Il contesto sociale a cui si appartiene; La cultura giovanile;
  3. La storia personale;
  4. Il livello di formazione scolastico;
  5. Ecc. 

Dobbiamo dire che per diversi anni sono state soprattutto l’Italia e l’Europa, che non hanno trattato la tematica dell’educazione in modo adeguato e attento, così come avrebbe invece meritato.
Nel corso degli ultimi decenni, è stata rilevata la crescita di “competitori della madre e del padre”. L’universo pubblicitario incanta precocemente i figli sollecitandoli non solo a diventare accaniti consumatori ma vendendo loro modelli di vita e di successo. La cultura dei mass media e la realtà virtuale arrivano in profondità nella mente dei bambini e degli adolescenti proponendo una visione della vita a volte diversa da quella proposta dai genitori. La madre e il padre si trovano così spesso a dover contestare valori ormai radicati nei loro figli.
Ai genitori diventa quindi necessario essere informati su quali siano i valori che i giovani seguono, e quali gli schemi di funzionamento mentale dei propri figli, in base all’età e all’identità di genere, per non dover esercitare una pressione educativa che provochi esagerata sofferenza e rinuncia alla propria originalità di partenza.
Parliamo di una ricerca che punta a scoprire quali siano i desideri che spingono i propri figli a comportarsi in un determinato modo, e quali sono i modelli di vita amati dai giovani, al fine di compararli con quelli proposti da loro come genitori.
I compiti da fronteggiare, per i genitori sono essenzialmente due:
  1. "Problematizzare", cioè acquisire una capacità particolare, che è quella di riuscire, con i figli, a porre problemi e trattarli;
  2. "Organizzare", cioè essere in grado di collegare i saperi, dando loro un senso.

Un percorso educativo, ma che oggi è sempre più necessario (e sentito) in una realtà sociale globalizzata e complessa.

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