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Quanto è difficile rendere tangibile un'idea?

Creato il 28 giugno 2011 da Spose & Stile
Si è ufficialmente conclusa la manifestazione "Sì Sposaitalia Collezioni", un evento che punta i riflettori internazionali sui maggiori produttori di abiti da sposa made in Italy. Vorrei quindi rendervi partecipi di ciò che contraddistingue e rende speciale a livello mondiale la nostra produzione, raccontandovi come nasce la collezione di Alta Moda Sposa firmata Galvan, partner esclusivo del mio Atelier. La nascita di un abito da sposa è un vero e proprio percorso. Il capo dei Vostri preziosissimi sogni nasce infatti da un concetto, un'idea che scaturisce da un lungo ed intenso periodo di ricerca ed osservazione di riviste, tessuti, libri, mostre d'arte, architettura, natura... Ma quanto è difficile rendere tangibile un’idea? Creare un capo di alta moda dal nulla è un impegnativo esercizio di creatività, tecnica e stile che combinati insieme danno vita ad un progetto, che si concretizza poi in un abito. Unire dei materiali cucendo non è creare, ma soltanto utilizzare un tessuto. Sovente saper cucire non significa saper progettare un capo, cosa che prevede la conciliazione dell'idea iniziale con le numerose competenze sartoriali necessarie per concretizzare le fasi di lavoro. La differenza è sottile ma fondamentale, la ricerca è sinonimo di cura del taglio e dei dettagli e distinguono un abito che valorizza chi lo indossa, da uno che invece si limita a coprire semplicemente il corpo. L’idea e il figurino, devono sempre camminare a braccetto con la tecnica, la modellistica e lo sviluppo taglie. L'abito-fotocopia realizzato da una sarta sulla base di una copertina da rivista non potrà mai essere una creazione soddisfacente perché non permette a chi lo dovrà indossare di valorizzarsi. L'Abito da sposa deve pertanto avere alcuni punti fermi: primo fra tutti un'eleganza implicita, indipendente dallo stile e dalla serie di elementi decorativi che lo distinguono da altri capi, ma legata all'alto livello di confezionamento e di pensiero progettuale.Si parte dunque da un disegno, un bozzetto, che delinea le principali caratteristiche di un abito. Per rendere credibile un bozzetto è indispensabile pensare con attenzione alla sposa che dovrà identificarsi nel capo, conciliando in esso le proprie aspettative e la propria personalità. Quando il bozzetto passa dalla fase stilistica a quella pratica entra in gioco l'innovazione e la tecnologia, indispensabili per un progetto sartoriale di successo ed indubbia qualità. Grazie ad un programma computerizzato di sviluppo taglie è possibile analizzare con precisione millimetrica il modello disegnato per rendersi conto di ciò che si può realmente realizzare e ciò che invece deve essere corretto o eliminato. Successivamente il modello viene stampato su carta e montato sul manichino e decise le eventuali modifiche, viene poi realizzato in teletta. In questa fase il capo, cucito in un tessuto povero, viene effettivamente testato per avere una visione tridimensionale del modello, che verrà rimontato su manichino per ulteriori correzioni ed eliminazioni di eventuali difetti. Direttamente sulla teletta si provano eventuali drappeggi, realizzati in tessuto o con passamanerie ricamate, poichè questa tipologia di materiali deve essere plasmata sul corpo per meglio armonizzarsi alla figura. Successivamente viene tagliato il campione nel materiale in cui è stato progettato all’origine. II tessuto rappresenta una scelta importante e fondamentale poichè deve valorizzare il taglio e dare corpo all'idea di base. Ricordo sempre con piacere, anche alle mie Spose in Atelier, che scegliere tessuti italiani in materiali nobili è indispensabile per la creazione di un capo di altissimo pregio e qualità, rispettoso della nostra storia e tradizione sartoriale ed etico nei confronti degli operatori impiegati nel settore tessile.  All'interno della sartoria le pezze dell’abito vengono ancora oggi tagliate manualmente e successivamente assemblate ed imbastite: corpetti, gonne e sottogonne si fondono in morbide sculture. Le rifiniture, come la cucitura dei pizzi o dei fiori, gli orli, i ricami, i vari drappeggi e le applicazioni vengono realizzate a aggiunte in loco, man mano che la lavorazione procede. Nelle numerose fasi di  questo affascinante percorso il campione viene provato e riprovato più volte sulla modella, per consentire alla stilista di procedere con eventuali ed ulteriori modifiche. Tutto ciò viene fatto scrupolosamente per ogni singolo abito della collezione. A campionario terminato, l'intera collezione viene presentata ufficialmente ai buyers e alla stampa e la collezione può andare ufficialmente in produzione per arrivare all'interno dell'Atelier, dove finalmente potrà fondersi con le idee delle spose sognanti, che diverranno tangibile realtà. Cristina

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