Ognuno di noi ha una sua scadenza, un countdown da seguire, un’attesa.
Io da mesi seguo questo conto alla rovescia
Ne ho già scritto tanto in questi mesi, perché è una delle tante procedure farraginose e purtroppo inutili dello stato italiano, che non portano a nulla perché disattese ma che mi tocca da vicino, visto che sono restauratrice.
Tra 11 giorni scade il termine massimo per la fine della procedura e ad oggi non è ancora stata avviata.
L’ennesima beffa di una classe politica inetta, si direbbe. L’ennesimo disprezzo per chi lavora, per chi salvaguarda un capitale artistico inestimabile e invidiato da tutto il mondo.
Basterebbe questo per deprimersi. E basterebbe questo per dire che è colpa dello stato.
Ma poi lo stato siamo noi. Siamo noi che lo creiamo, che lo animiamo. Siamo noi i politici, noi che li abbiamo eletti, noi che facciamo le leggi, le rispettiamo.
Siamo noi lo stato e come lo stato ci deridiamo, ci offendiamo, ci disprezziamo uno con l’altro.
Non siamo esseri umani, siamo numeri in corsa verso il possesso; ci sentiamo tutti migliori degli altri, tutti più furbi, tutti più intelligenti e gli altri stupidi, cretini, inetti, inutili.
Non si spiega se no, come mai, ogni settimana, nei gruppi di restauratori che seguo, nei blog d’arte, vengano pubblicate notizie date per CERTE che affermano che la procedura terminerà il dato giorno, che entro il 30 tutto sarà finito. Illazioni, null’altro che illazioni ed inutili bugie e fandonie, mentre nel sito del Mibac, tutto tace.
Secondo voi le persone che gettano queste notizie finte, che scopo hanno? Qualche like in più? Qualche condivisione? O si divertono nel vedere il panico che generano nei restauratori che credono loro? Si divertono a prendere in giro le persone, a deriderle, toccandole in un campo sensibile: il lavoro?
Ieri sera ho provato ad obiettare in un gruppo facebook e sono stata sbattuta fuori, senza arte nè parte.
La gente ha solo uno scopo di questi ultimi tempi.
E non è uno scopo che apprezzo.
Chiara