EFFETTI COLLATERALI Secondo i datti del progetto Virobathe, che ha analizzato oltre 1400 località marine e lacustre in nove Paesi d’Europa, Italia compresa, il 40 per cento delle acque balneabili-sia dolci. sia salati- ospita virus in quantità superiori ai limiti consentiti.
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Nella maggior parte dei casi, si tratta di germi innocui, ma in un caso su quattro ( particolarmente a rischio le acque di fiumi e laghi, dopo forti temporali) sono in agguato gastrointeriti, congiuntiviti, infezioni respiratorie. “L’acqua più inquinata è quella dei fiume: con le piogge estiva ne arriva di più anche in mare e si sollevano i sedimento, dove i germi si concentrano” spiega Maurizio Divizia, docente di Igiene all’Università Tor Vergata di Roma.Oltre a preferire spiaggie lontane dalla foce di fiumi, è opportuno lavare sempre le mani prima di toccare i cibi, fare la doccia dopo i bagni e cercare di non bere (troppo) quando si nuota.
Infine, un’accortezza indispensabile: “Cozze o vongole, filtrando anche 80 litri d’acqua al giorno, concentrano i germi che abbondano in moltissimi mari europei: se si vogliono mangiare, devono essere con estrema cura”.
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