
Franco Maresco a Brancaccio, quertiere popolare di Palermo, che intervista i giovani semianalfabeti in Belluscone (2014) è come Pier Paolo Pasolini in giro per l'Italia che intervista i ragazzini del sottoproletariato urbano in Comizi D'Amore (1963). Solo che la gente intervistata non è più la stessa, sono totalmente radicalmente schifosamente mutati per via di cambiamenti psicosociali di portata immane. (1)
E proprio di mutazione si tratta, tipo una cosa da fantascienza cyberpunk. I giovani d'oggi, ma anche gli analfabeti di ritorno, i sottoproletari (termine antiquato, lo so), il popolo e il popolino, nient'altro che la tanto vituperata e acclamata "pancia" del paese (2) - che rimane ovviamente salda maggioranza numerica in Italia, determinante per ogni carriera politica nel locale e nel nazionale - tutta questa gente qui, insomma, ha subito una mutazione pseudo-genetica che si può comprendere appieno, e cercare di raccontarla, soltanto se si possiede la sensibilità di un Pasolini o di un Maresco.Questi qui non sono mai mai e poi mai "naturali" davanti alla telecamera (e non solo, credo) ma sempre immancabilmente "si atteggiano" in qualche modo. Si rifanno sempre e immancabilmente a qualche confuso "modello" acquisito chissacome, durante ore e ore di consumo bulimico di materiale massmediatico. Usano paroloni senza saperne il significato. Discettano di filosofia e psicologia spicciola con una superficialità e una prepotenza sconcertante. Hanno paura di dire "forse" e "non so". Sono arroganti, egocentrici, sempre e comunque inopportuni. Sono esperti dell'arte dell'ostentare e del mettere in mostra e dell'apparire. Sono volgari - la volgarità è un bel concetto per spiegare tante cose di questi tempi qua (3) - volgari di una volgarità che in tutto "Comizi d'amore" semplicemente non esiste. Perchè quella era un'altra Italia, dove l'umanità era, a prescindere da tutto, nettamente migliore. Dice l'autore di Belluscone in un'interessantissima intervista al Manifesto.
Vedi ancora tracce, almeno nei corpi, di un essere umano che però si avvia ad essere altro, e quindi è un ibrido. Diventano una cosa mostruosa, proprio perché vedi corpi, e nel frattempo teste, e nel frattempo sguardi, che raramente hanno lampi di vera, di vera, autenticità. (...) nella testa hanno Canale 5, hanno Maria De Filippi, hanno Amici, hanno youtube, hanno facebook. Veramente hanno niente.
E’ questa la cosa che ti fa toccare con mano questa mostruosità: questi ibridi, questa coesistenza nei corpi che comunque si portano dietro le tracce di che ne so, di arabi, di normanni, di quello che siamo stati. E queste facce, poi. Così formate alla maniera tutta meridionale. E poi invece vedi questi occhi, queste facce, questi sorrisi, tutto come se fossero in una specie di connessione continua, o comunque di ripresa. Qualche cosa come un reality show: vivono come se fossero inquadrati sempre a favore di videocamera, di telefonino… E’ una cosa agghiacciante. Questo orrore che peraltro livella tutto. E quindi rende uguali bergamaschi e catanesi…Note1) I due film-documentari in questione sono cose importantissime. Andrebbero fatti vedere a scuola, commentati, discussi. Perchè raccontano l'Italia come pochi altri hanno saputo fare. Qui "Comizi d'Amore" in versione quasi-integrale.
1-bis) Leggi la scheda su Comizi D'Amore su Enciclopedia Treccani. Di seguito alcuni link sul film di Maresco. Belluscone e la metafora spietata sotto il cielo di Sicilia (ArtTribune). Video (Il Fatto Quotidiano). Venezia, Belluscone di Maresco anatomia di una farsa in salsa siciliana (Il Fatto Quotidiano). Belluscone, applausi a Venezia (Repubblica). Intervista Maresco (Rapporto Confidenziale). Belluscone, qualche riflessione a caldo (Rosalio). Il film geniale di Maresco santifica Silvio e riabilita Marcello Dell'Utri (Resapublica). 2) L'Italia è il primo paese in Italia per "analfabetismo funzionale. Ne parla Wired in un articolo illuminante. "Un analfabeta, ci ha ricordato l’OCSE pochi giorni fa, è anche una persona che sa scrivere il suo nome e che magari aggiorna il suo status su Facebook, ma che non è capace “di comprendere, valutare, usare e farsi coinvolgere con testi scritti per intervenire attivamente nella società, per raggiungere i propri obiettivi e per sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità”.Certo, sono due analfabetismi diversi: quello di secondo tipo si chiama analfabetismo funzionale e riguarda quasi 3 italiani su 10, il dato più alto in Europa. (...) Un analfabeta funzionale, però, anche se apparentemente autonomo, non capisce i termini di una polizza assicurativa, non comprende il senso di un articolo pubblicato su un quotidiano, non è capace di riassumere e di appassionarsi ad un testo scritto, non è in grado di interpretare un grafico. Non è capace, quindi, di leggere e comprendere la società complessa nella quale si trova a vivere. Tre italiani su 10, ci dice l‘OCSE, si informano (o non si informano), votano (o non votano), lavorano (o non lavorano), seguendo soltanto una capacità di analisi elementare: una capacità di analisi, quindi, che non solo sfugge la complessità, ma che anche davanti ad un evento complesso (la crisi economica, le guerre, la politica nazionale o internazionale, lo spread) è capace di trarre solo una comprensione basilare. Un analfabeta funzionale, quindi, traduce il mondo paragonandolo esclusivamente alle sue esperienze dirette (la crisi economica è soltanto la diminuzione del suo potere d’acquisto, la guerra in Ucraina è un problema solo se aumenta il prezzo del gas, il taglio delle tasse è giusto anche se corrisponde ad un taglio dei servizi pubblici…) e non è capace di costruire un’analisi che tenga conto anche delle conseguenze indirette, collettive, a lungo termine, lontane per spazio o per tempo. (...)".3) Eh si, ma cosa si intende per "volgarità"? Eh, bella domanda.


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