Da te uscirà per me colui che deve
essere il dominatore in Israele
Così dice il Signore:
«E tu, Betlemme di Èfrata,
così piccola per essere fra i villaggi di Giuda,
da te uscirà per me colui che deve essere il dominatore in Israele;
le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti.
Perciò Dio li metterà in potere altrui,
fino a quando partorirà colei che deve partorire;
e il resto dei tuoi fratelli ritornerà ai figli d'Israele.
Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore,
con la maestà del nome del Signore, suo Dio. Abiteranno sicuri, perché egli allora sarà grande
fino agli estremi confini della terra.
Egli stesso sarà la pace!».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 79 Signore, fa' splendere il tuo volto
e noi saremo salvi.
Tu, pastore d'Israele,
ascolta,
seduto sui cherubini, risplendi.
Risveglia la tua potenza
e vieni a salvarci.
Dio degli eserciti,
ritorna!
Guarda dal cielo e
vedi
e visita questa vigna,
proteggi quello che la
tua destra ha piantato,
il figlio dell'uomo
che per te hai reso forte.
Sia la tua mano
sull'uomo della tua destra,
sul figlio dell'uomo
che per te hai reso forte.
Da te mai più ci
allontaneremo,
facci rivivere e noi
invocheremo il tuo nome.
Seconda
Lettura Eb 10,5-10Ecco, io vengo per fare, o
Dio, la tua volontà.
Dalla
lettera agli Ebrei
Fratelli, entrando nel mondo, Cristo dice: «Tu non hai voluto né sacrificio
né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti
né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me
sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né
offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte
secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo per fare la tua volontà». Così
egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante
quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di
Gesù Cristo, una volta per sempre.
Canto al Vangelo Lc 1,38Alleluia,
alleluia.
Ecco la serva del Signore:
avvenga per me secondo la tua parola.
Alleluia.
Vangelo Lc 1,39-45A che cosa devo che la madre del
mio Signore venga da me?
Dal vangelo secondo Luca
In
quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in
una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta
ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce:
«Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che
cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo
saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel
mio grembo.
E
beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha
detto».
Se potessimo vedere quanto c’è di buono e misericordioso nel disegno di Dio per ciascuno di noi, anche nelle cose che chiamiamo banali, inutili, anonime, "saremmo tanto felici da gettarci tra le braccia della volontà divina con l’abbandono di un piccolo che si getta tra le braccia di sua madre. Agiremmo, in ogni circostanza, con l’intenzione di piacere a Dio… che desidera la nostra salvezza più di quanto la desideriamo noi stessi". Interpretiamo la vita, dunque, come il luogo dove possiamo incontrare il Signore, che rivela nella nostra storia il suo progetto d’amore. Sentiamoci grati a un Dio che ci viene incontro nella nostra piccolezza ed esultiamo, come Maria, che ha riconosciuto la potenza di Dio all’opera "nell’umiltà della sua serva" (Lc 1,46-48). Articoli correlati