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Quarta generazione, la ricerca va avanti

Creato il 14 dicembre 2010 da Pdigirolamo

Quarta generazione, la ricerca va avantiIl ritorno al nucleare genera spesso una serie di dubbi che porta a valutazioni erronee. Uno di questi, riguarda la tipologia di reattori che verranno costruiti. Al momento, sono operativi in tutto il mondo reattori di terza generazione e qualcuno di terza generazione avanzata. In Europa, quest’ultimi sono ancora in fase di costruzione (in Francia e Finlandia), inoltre sono proprio quelli che verranno costruiti anche in Italia. Quali sono i vantaggi di questi reattori? Garantiscono maggiore sicurezza e producono meno scorie. Molti , però, confondono le centrali di terza generazione+ con quelli di quarta generazione: se le prime costituiscono un enorme miglioramento delle terze, quelle di quarta generazione rappresentano un ulteriore salto tecnologico. Le centrali nucleari di questo tipo producono energia partendo sempre dalla fissione nucleare, ma introducono marcate differenze soprattutto nei materiali impiegati (ad. Es. piombo, torio o gas). Sono, inoltre, in grado di migliorare la sicurezza nucleare, riducendo la produzione di rifiuti e minimizzando gli sprechi e l’utilizzo di risorse naturali. Indubbi saranno i vantaggi di redditività economica ma al momento il lavoro maggiore lo sta facendo la ricerca.

In Europa, le tecnologie nucleari di quarta generazione sono al centro del nuovo programma di ricerca Esnii (European Sustainable Nuclear Industrial Iniziative) del Sustainable Nuclear Energy Technology Platform europeo, presentato ufficialmente a Bruxelles il 15 novembre 2010. Il programma ha durata triennale (2011-2013) e prende in considerazione tre diverse tecnologie di reattori di quarta generazione: quella al sodio, al piombo e a gas. Per la ricerca sui reattori al sodio, alla quale parteciperanno fra gli altri Enea, Ansaldo e Cesi, lo stanziamento per il 2010 è di 82 milioni di euro; di questi 27 sono destinati ad Astrid (Advanced Sodium Technological Reactor for Industrial Demonstration): un progetto già avviato in Francia per un costruire entro il 2020 un reattore da 600 MW. Seguiranno 114 milioni (di cui 57 ad Astrid) nel 2011 e 143 milioni (di cui 79 ad Astrid) nel 2012.

Per i reattori al piombo sono invece due le priorità: il progetto pilota Myrrha, in programma in Belgio, e il progetto dimostrativo Alfred, la cui guida è affidata a Italia, Svezia e Germania. Per l’Italia partecipano Ansaldo, Enea, Cirten, Srs e Università di Bologna. Per Myrrha sono stati stanziati nel triennio 54 milioni di euro, per Alfred 25,7 di cui 12 forniti dall’Italia (9 da fondi pubblici e 3 da privati). Infine, per quanto riguarda i reattori a gas, il modello è Allegro, per il quale si è candidato un consorzio di Paesi mitteleuropei (Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia). Per queste ricerche sono stati stanziati 82,6 milioni di euro, di cui 24,2 milioni per Allegro.



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