Quarto mondo²

I Paesi poveri sono il doppio rispetto agli anni ’70

Aumentano i poveri nel mondo

Il numero dei Paesi poveri nel mondo è raddoppiato negli ultimi 40 anni. È quanto rivela un rapporto delle Nazioni Unite sui 49 Paesi meno avanzati del pianeta, che spinge l’organizzazione internazionale ad affermare che il modello di sviluppo socio-economico che ha prevalso fino ad oggi non ha funzionato e va rivisto.

Le nazioni indigenti sono aumentate dalle 25 nel 1971 alle 49 di oggi. Negli Stati presi in esame la popolazione in condizioni di miseria estrema è arrivata a quota 421 milioni di persone, in pratica oltre il 50% degli abitanti. Anche gli individui che soffrono di fame cronica sono raddoppiati ma in questo caso dal 1980, cioè in soli 30 anni.

Il rapporto Onu sottolinea che il quadro ha avuto un’accelerazione negativa tra il 2002 e il 2007, in cui il numero dei poveri è cresciuto di 3 milioni di unità, proprio nel momento di forte espansione dell’economia globale.

Aver spinto il commercio dei Paesi sottosviluppati avrebbe portato ad un loro peggioramento. Il tentativo di aprire i mercati ai Paesi in difficoltà ha avuto effetti devastanti: sono diventati dipendenti dalle importazioni e la spesa per acquistare prodotti alimentari è salita da 9 miliardi nel 2002 a 23 miliardi di dollari nel 2008.

Un risultato paradossale visto che i programmi di incentivi al commercio dovevano – almeno sulla carta – portare a esiti del tutto opposti. Anche perchè a fronte di un’apertura dei Paesi poveri al commercio globale le nazioni sviluppate hanno disatteso la promessa di portare gli aiuti allo 0,7% del loro Prodotto Interno Lordo. All’appello ogni anno mancano 23 miliardi di dollari.

Senza contare che nella maggior parte dei casi proprio i Paesi poveri stanno scontando in modo più evidente e catastrofico le conseguenze del riscaldamento globale, mentre sono responsabili solo per l’1% dell’emissione dei gas serra in atmosfera.

44.302267 8.471084