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Quarto potere di Orson Welles rivive in un doppio blu-ray

Creato il 30 novembre 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

Candidato a nove premi Oscar ma aggiudicatosi soltanto quello per la migliore sceneggiatura originale, Quarto potere, ovvero il lungometraggio che, nell’ormai lontano 1941, segnò il debutto alla regia per l’allora venticinquenne Orson Welles, suggerito da Nelson Rockfeller a George J. Schaefer – presidente di una malmessa RKO Picture – dopo che si era fatto notare in radio tramite l’adattamento del romanzo fantascientifico La guerra dei mondi di H.G. Wells, rivive nella splendida qualità dell’alta definizione grazie a Dynit, che lo rende disponibile – con sequenze inedite sottotitolate in italiano – in una ultimate edition a doppio blu-ray inserita in slipcase.

È lo stesso Welles a vestire magistralmente i panni del magnate Charles Foster Kane, in seguito alla cui morte un giornalista comincia ad indagare sulla sua vita, nel tentativo di ricostruirne le tappe fondamentali: dalla creazione dell’impero economico alle ambizioni politiche frustrate; passando per il matrimonio infelice e la relazione con una attraente cantante.
Una vita di cui si conosce praticamente tutto, tranne il significato di “Rosabella” (Rosebud nella versione originale), parola che ha pronunciato prima di tirare le cuoia e che potrebbe nascondere qualche interessante segreto.
Segreto di cui si viene a conoscenza che soltanto al termine delle circa due ore di visione, concepite dal futuro autore de L’infernale Quinlan e L’orgoglio degli Amberson portando con se ad Hollywood l’intera compagnia del Music Theatre (squadra di attori, artigiani e menti creative) e scritte dallo stesso insieme ad Herman J. Mankiewicz con lo scopo, appunto, di raccontare su celluloide l’ascesa e la caduta di un milionario.

 

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Ascesa e caduta che tanto rispecchiano quelle di molti uomini di potere di oggi e di ieri, tra cui il boss dell’editoria William Randolph Hearst inventore dello “Yellow Journalism” (la stampa scandalistica che aveva riempito le pagine dei giornali di notizie incredibili, senza alcun controllo della loro veridicità), ma al quale i due sceneggiatori hanno sempre negato di essersi ispirati.
Sebbene il documentario di centotredici minuti The battle over Citizen Kane – La sfida che segnò la storia del cinema, proposto nel secondo disco di questa edizione (segnaliamo, tra l’altro, che nel primo, insieme al film, è incluso il trailer), provveda proprio a far luce sulla lotta nata tra Hearst e il cineasta ai tempi in cui il capolavoro venne realizzato.
Sì, il capolavoro, perché, fin dall’inquadratura di apertura raffigurante un cartello con sopra scritto “No trespassing”, ripresa in un’infinità di titoli successivi, è impossibile non intuire che ci si trovi di fronte ad uno dei più grandi (se non il più grande) elaborati sfornati dalla Settima arte.
Un elaborato il cui prologo è costituito da un falso Cinegiornale ricreato alla perfezione e senza la cui uscita, probabilmente, il cinema non sarebbe più stato lo stesso.
Perché, tra i molti aspetti positivi ed innovativi per elencare i quali non sarebbe sufficiente un intero testo letterario, non dobbiamo dimenticare che Quarto potere, splendidamente montato dal Robert Wise divenuto poi regista, tra gli altri, di Lassù qualcuno mi ama e West side story, annovera una minuziosa costruzione delle inquadrature; oltretutto illuminate da una eccellente, rivoluzionaria fotografia che introdusse addirittura la profondità di campo.
Ve ne parla anche un interessante booklet, ricco di curiosità, che si trova all’interno della confezione.

Francesco Lomuscio


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