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quasi mattina

Creato il 05 gennaio 2011 da Vivianascarinci
>poesia

I luoghi estremi sono i confini interni della città. Confini interiori. Sono ovunque la vita è occlusa, reclusa, minacciata, spenta. (…) Il centro della città è l’attualità il tempo corrente. Fuori dall’attualità dell’essere presente corrente ci sono i luoghi estremi, dove occorre il tempo ma il tempo non arriva.  

Giuseppe Ferraro

da diari siamesi, febbraio 2010

(…) 

oggi remunero solo la stasi sottratta

a larghezze infinite come fosse balsamo

nella benda che fascia la giugulare a

un interminabile grigio dispiegato appena

dalla luce che sorridi. Ha un volto, per quanto

insolito l’uomo che vede dal lato

che non vive l’arbitrio inghiottirlo

dilatandogli l’esofago nell’oscurità tanto

che non dubita più una simile pendenza

tocchi un regno che cessa. Questa asimmetria

è il suo vanto ultimo, forma l’intero di tremori

ricolma di frangenti ubiqui l’asse della memoria

spacca in due mezzi non gemellabili

ed è  un’intesa duttile una salva stabile

un appetito di corteccia che schianta l’emisfero

che tace i movimenti innumerevoli

del suo esistere, assai più diviso di quello

che qui  geme figure ma sono gli occhi

a disegnare il possibile sotto il cielo

che è ignoto se gravato dalla città  

che è placida se ripone per tempo

la sua congerie grottesca si aggirano simboli

statuari costernati di esistere e arriva l’alba

a svegliare la maschera estranea

alla complicità di lasciarsi vivere 

(…)

ascolta la lettura video 

 

l’estratto a inizio pagina è tratto da  Giuseppe Ferraro, Filosofia fuori le mura, Filema, Napoli 2010 p. 11-12  


Filed under: città siamese, estratti, poesia di domani Tagged: città siamese, Giuseppe Ferraro, poesia, Viviana Scarinci

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